Battipaglia, l’Associazione Arcobaleno Marco Iagulli riparte per umanizzare i reparti di oncologia pediatrica con la clownterapia
L'Associazione, attiva sul territorio da almeno 18 anni, dà ufficialmente il via al nuovo anno di attività con l’immissione di nuovi quattordici volontari che entreranno nei reparti dopo molti mesi di formazione
Benché non si sia mai realmente interrotto il legame tra i clown dell’Associazione Marco Iagulli e i reparti di oncologia pediatrica del territorio, l’Associazione dà ufficialmente il via al nuovo anno di attività con l’immissione di nuovi quattordici volontari che entreranno nei reparti dopo molti mesi di formazione.
La clownterapia
La clownterapia, detta anche terapia del sorriso, è l’applicazione di tecniche di clownerie in ambito sanitario, allo scopo di migliorare l’umore dei pazienti, familiari e accompagnatori. Gli effetti benefici della clownterapia sul sistema nervoso e sul sistema immunitario, infatti, sono stati studiati e verificati.
- la clownterapia si basa sui principi della gelotologia, la disciplina che studia il fenomeno della risata e i suoi effetti benefici sul piano terapeutico. La terapia del sorriso venne formalizzata da Hunter Doherty “Patch” Adams, il medico che nel 1972 fondò in Virginia l’ospedale alternativo Gesundheit! Institute.
- Si è diffusa in tutto il mondo e in Italia, soprattutto dopo l’uscita del famosissimo film in cui si raccontava la storia del medico americano, magistralmente interpretato da Robin Williams.
Umanizzare i reparti di oncologia: l’obiettivo a cui l’associazione punta da 18 anni
«Umanizzare i reparti. Questa una delle nostre missioni, forse la più grande – spiega la presidente della Marco Iagulli, Tiziana Iervolino– Puntiamo a questo obiettivo da almeno 18 anni ovvero, da quando nasce la nostra associazione. Da allora molto è cambiato, ma c’è ancora tantissimo da fare. In questi anni abbiamo collaborato con il reparto di pediatria dell’ospedale di Battipaglia, con l’Hospice di Eboli, con l’oncologia pediatrica del Sun di Napoli e con l’oncologia pediatrica di San Giovanni Rotondo. Siamo pronti a ripartire, anche se, in verità, il nostro legame con le corsie non si è mai interrotto né per le ferie estive e nemmeno per la pandemia, quando accedere nelle stanzette era impossibile. Infatti, in quel periodo, facevamo attività giù nei cortili, sotto le finestre dei piccoli pazienti così da non lasciarli mai soli».
ARTICOLO PRECEDENTE
M. S. Severino, danneggiamenti notturni all’Impresa Cogea Impresit