31 Gennaio 2017 - 18:14

L’altro volto di Hong Kong: la crisi immobiliare e le “case-bara”

L’altro volto di Hong Kong: la crisi immobiliare e le “case-bara”

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Un fenomeno sconcertante quello delle “case-bara” che, negli ultimi anni, sta colpendo la Cina e più nello specifico alcune zone di Hong Kong. E’ il risultato di un innalzamento esponenziale degli affitti i quali hanno indotto migliaia di persone a vivere in vere e proprie “case-bara” a poche centinaia di metri dal distretto finanziario. Le abitazioni, se così possiamo definirle, sono posizionate l’una sopra l’altra, prive di finestre e misurano circa 1,5/2 metri quadrati. Veri e propri loculi per i quali si paga un affitto di circa 226 dollari al mese.

La crisi finanziaria, alimentata da alcune decisioni dell’ex capo di Governo, Donald Tsang, non ha fatto altro che alimentare un’ulteriore impoverimento dei suoi cittadini, producendo così, il conseguente aumento di alternative disumane quali le case-bara.  La forte crisi finanziaria ha paralizzato il settore immobiliare tanto da indurre ad un aumento significativo dei prezzi delle case. Una situazione drammatica che sta inducendo sempre più persone a trasferirsi in appartamenti più piccoli o più vecchi o anche in fabbriche dismesse.

Inoltre secondo i dati degli ultimi anni sembrerebbe che circa 100.000 persone siano costrette a vivere in abitazioni considerate inaccettabili. Un fenomeno come quello delle Case-bare costituisce il massimo grado di deterioramento di un economia fragile e vicina al collasso.  Secondo i dati del governo, i prezzi delle case dal 2012 ad oggi sono cresciuti di quasi il 50% portando gli affitti ai massimi storici.

Il governo per fronteggiare l’emergenza abitativa ha attuato una strategia che prevede la costruzione di nuove abitazioni ad Hong Kong, circa 13.300 unità.

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