Chester, what you’ve done
Le notizie sono ancora frammentarie, nessun comunicato ufficiale, nessun commento da parte della band. Una sola certezza, Chester Bennington ha portato con sé tutta la musica che non potremo ascoltare mai più
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Chester Bennington è stato trovato morto nella sua casa, in California, da uno dei suoi collaboratori, intorno alle 9 del mattino, ora locale. Si è impiccato, aveva 41 anni, lascia la moglie e sei figli.
Bene, nel rispetto della professione, abbiamo dato la notizia.
Passiamo oltre, arriviamo al punto della questione, la concretizzazione dell’incubo di ogni fan: non poter ascoltare più la musica del proprio cantante o gruppo preferito. Questo incubo si è concretizzato ieri, per chi scrive e per milioni di fan in tutto il mondo. Perchè i LP senza Chester non sono più in grado di rispettare la promessa che nel 1999 fecero ai fan, quella di donare tanta musica, tante emozioni, tanti e tanti altri album.
Forse saranno in grado di rinascere i 5 ragazzi californiani, orfani del loro frontman, ma i 5 amici che suonavano insieme, sul finire degli anni 90, in attesa di una buona occasione, quelli no….è difficile che trovino il coraggio di tornare in studio senza di lui.
I Linkin Park sono gli unici che non togli mai dalla playlist del lettore MP3, perchè sono in grado di darti tutto: chitarra graffiante, contaminazioni hip hop, testi introspettivi, e grandi featuring, brani adatti ad ogni stato d’animo e ad ogni momento della vita e della giornata.
Ma Chester ha portato via con sé tutto questo. Chi compie un gesto estremo di questa portata è un grande egoista, il più grande di tutti. Perchè lui mette fine ai propri tormenti, che reputa insormontabili, mentre quelli di chi resta iniziano subito dopo la sua dipartita.
Non si sa se i Linkin Park rinasceranno, ma certo non sarà mai più come prima. La voce di Chester era unica, inconfondibile, una voce pura che non aveva mai avuto bisogno di alterazioni in studio e che riusciva e reggere ore di live senza alcun tipo di supporto fonico o di missaggio…e ora? E ora niente, basta concerti, basta colonne sonore da brividi, basta album… anni e anni di musica che doveva ancora venire buttati al vento.
E niente….non ci sono parole, c’è solo quella playlist che contiene e conterrà sempre una sola, granitica certezza, i Linkin Park. Inutile speculare sulle coincidenze tra la morte di Chester e quella del suo amico Chris Cornell, come molti hanno fatto. Inutile andare a cercare le ragioni che lo hanno spinto a tanto, questo magari lo farà la famiglia. Ai fan resta solo da vivere il peggiore degli incubi, quello di non poter ascoltare mai più la musica del proprio artista preferito…incubo che si è concretizzato ieri sera, intorno alle 21.
Sono queste le parole giuste per questa circostanza, prese direttamente da una delle più belle canzoni dei Linkin Park, Lost In The Echo. Sono queste perchè, chi scrive, pensa che, con il suo suicidio, Chester Bennington abbia rotto tutte le sue promesse. Tutte.
And these promises broken
deep, feeble
Each word gets lost in the echo
So one last lie I can see through
This time I finally let you go!!!
Go, go, go.
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