Sin dall’antichità, l’abbronzatura è stata per l’uomo simbolo di bellezza. Le donne in epoca romane erano solite cospargere il corpo di oli per scurire la carnagione e risultare più attraenti. Per questo motivo, molto spesso, la necessità di avere una tintarella evidente ed omogenea già dopo i primi giorni di mare, spinge molte persone a sottovalutare i rischi di un’errata esposizione al sole. Esistono, inoltre, tante linee guida da poter seguire per evitare spiacevoli conseguenza.
Il sole è alla base della vita. Senza i raggi solari non potrebbe esserci forma di vita sulla terra. Per quanto riguarda le piante, la fotosintesi consente loro di vivere e di produrre l’ossigeno che noi respiriamo. Per l’uomo invece è importante perché coadiuva la formazione della vitamina D, utile per la salute delle ossa.
Tuttavia, una componente della radiazione luminosa, come i raggi UV, possono essere dannosi per la pelle. Un’esposizione breve ma intensa, quella, per intenderci, che avviene al mare per l’abbronzatura, può causare un’ustione. La pelle si arrossa, le cellule superficiali della pelle di bruciano e si danneggiano i piccoli capillari. Possono comparire vescicole e dopo qualche giorno la pelle morta si stacca.
Nei casi più gravi, l’ustione può essere accompagnata dal cosiddetto colpo di sole, con vomito, febbre ed eventuale collasso.
Un’esposizione eccessiva e ripetuta nel tempo, può causare invece un precoce invecchiamento della pelle: compaiono rughe e la cute perde elasticità. Ancor peggio è l’accrescimento dei rischi di sviluppare un cancro alla pelle.
Da non sottovalutare sono anche i colpi di calore. Essi sono causati da un ambiente estremamente caldo dove la termoregolazione del corpo viene alterata. Il corpo si surriscalda fino anche a 40° e senza un intervento tempestivo il soggetto va in coma e muore. Succede, ad esempio, quando un bambino o un animale vengono lasciati in un’auto chiusa al sole, ma il rischio è valido anche per i lavoratori all’aperto. Viene preceduto da affaticamento, debolezza, svenimento (esaurimento da calore) e abbondante sudorazione. La pelle diventa rossa, il sudore cessa e il respiro è superficiale e ridotto.
I filtri antisolari, comunemente chiamati creme solari, costituiscono una valida protezione dai danni del sole e aiutano ad avere un’abbronzatura omogenea senza conseguenze. Sono creme a base di sostanze che limitano gli effetti negativi. Un tempo erano a base di PABA, risultato poi allergizzante e potenzialmente cancerogeno per la produzione di radicali liberi. Attualmente sono a base di ossido di zinco ed altre sostanze in grado di proteggere dai raggi UVA e UVB.
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