Nel corso della prima seduta del nuovo Parlamento, ieri il senatore Maurizio Gasparri ha depositato a Palazzo Madama un disegno di legge che mira a modificare l’articolo 1 del Codice Civile. Esso prevede che la capacità giuridica si acquisisca con la nascita, ma con il ddl Gasparri si punta a non rendere più immediata e, per così dire, automatica, la superiorità dei diritti del nato rispetto a quelli del feto, nel solco delle tesi sostenute dai movimenti Pro Vita, venendo così a mancare uno dei principi fondamentali alla base del diritto all’aborto.
Sul tema dell’interruzione volontaria della gravidanza, la coalizione di Centro Destra continua a non avere una posizione del tutto limpida: in campagna elettorale la leader di Fratelli d’Italia e Premier in pectore Giorgia Meloni ha più volte assicurato di non avere intenzione di “toccare la legge 194”. Nelle stesse settimane, però, in seno al Consiglio Regionale della Liguria i rappresentanti del suo partito mancarono di votare una risoluzione presentata dal Pd inerente l’accessibilità del diritto all’aborto nelle strutture sanitarie del territorio regionale. In quell’occasione Forza Italia, il partito di Gasparri, padre del primo e discusso DDL del nuovo Parlamento a trazione destrorsa, si spaccò letteralmente con alcuni consiglieri che abbandonarono la seduta al momento del voto.
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