24 Ottobre 2023 - 12:16

Accordo di Parigi infattibile: troppe fonti fossili in circolo

Il World Energy Outlook 2023 ha detto addio all'Accordo di Parigi. I mercati del gas sono ancora shockati dall'impennata dei prezzi

Accordo di Parigi

Una priorità irraggiungibile. L’obiettivo dell’Accordo di Parigi sembra infattibile, soprattutto alla luce degli ultimi accadimenti mondiali. La domanda di combustibili fossili è destinata a rimanere troppo alta per mantenere l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5°C. Nel World Energy Outlook 2023, stilato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, c’è scritto che occorrono misure ancora più incisive per mantenere vivo l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.

I mercati del gas naturale, secondo il World Energy Outlook, sono stati dominati dai timori per la sicurezza e dalle impennate dei prezzi dopo che la Russia ha tagliato le forniture all’Europa. Gli equilibri, dunque, sarebbero precari. Proprio per questo, sicuramente ci sarà un’impennata senza precedenti di nuovi progetti di gas naturale liquefatto, che entreranno in funzione a partire dal 2025. Il progetto conterà più di 250 miliardi di metri cubi all’anno di nuova capacità entro il 2030, pari a circa il 45% dell’attuale offerta globale di GNL.

Il forte aumento della capacità ridurrà i prezzi e le preoccupazioni per l’approvvigionamento di gas. Ciò rischia, però, di creare un eccesso di offerta, dato che la domanda, dopo l’Accordo di Parigi, è notevolmente rallentata. Di conseguenza, la Russia avrà un’opportunità molto limitata di espandere la propria base di clienti. La sua quota di gas commercializzato a livello internazionale, che nel 2021 era del 30%, è destinata a scendere alla metà entro il 2030.

Secondo le proiezioni del rapporto, la domanda totale di energia della Cina raggiungerà il suo picco intorno alla metà di questo decennio.