Achille Lauro il 24 novembre 2022 ha scritto un pensiero diretto e potente sul suo profilo ufficiale Instagram:
“Mio fratello anni fa mi disse di stare attento alle persone,
ma io non gli ho mai dato ascolto.
Non esiste pace per quelli come noi.
L’amore che non è amore, amici che non sono amici, nostalgia di una serenità mai vissuta.
È forse questo essere umani?
Vorrei esistesse un posto diverso da questo,
Ma non esiste un posto per noi”.
Quella stessa notte, come un neonato, è venuto al mondo un brano intriso di una malinconia intensa e costante. È la malinconia che appartiene a tutti coloro che non trovano pace, che non trovano un posto e che, pur vivendo ed abbracciando la vita di mille posti diversi, non ne trovano mai una propria. Il titolo della canzone “Che sarà” rimanda già ad una realtà indefinita ed incerta, ad un disegno senza contorni netti, ad un futuro senza immagini chiare, ad un cielo che ha perso per sempre le sue coordinate ancestrali. Il messaggio di Lauro ci ha lasciato senza parole e con il desiderio di scoprire, in maniera approfondita, il significato del suo nuovo singolo. Scopriamolo insieme.
“Na na na na na na
na na na na na”
Lauro intona questi versi così, come a segnare l’inizio di un racconto già conosciuto, già letto. La sua voce segna già un preludio emotivo inarrestabile, un fiume in piena di emozioni.
“No, non ho più vent’anni
e so che questa è la vita mia
no, non lo so se mi ami no
non so che fine è la mia
siamo angeli già
con un Dio così grande che dà
quel minuto di più no, ho paura
stringimi non guardare giù”.
Il cantante racconta una verità amara: lui non ha più vent’anni e non sa se è amato. Le incertezze si mescolano a sensazioni tenere e particolari. Noi esseri umani siamo angeli, siamo esseri dolci e fragili che indossano corazze spirituali. Dio è così immenso e così sacro, ci concede dei minuti di vita preziosi e Lauro chiede un abbraccio in preda alla paura dell’ignoto.
“…che sarà, che sarà, che sarà
siamo soli ma che sarà
mi stringo a me come, come se
fossi te e non finisse mai
è così, è così
è così stare al mondo
e no non è qui
non è mai stato qui
non è questo il posto per noi”.
Questo non è il posto giusto per le anime sensibili e pure. La solitudine batte forte nell’anima dell’artista ed è come se un abbraccio dato al momento giusto rappresentasse un’oasi luminosa e ricca di serenità in un mondo oscuro e pieno di dubbi.
“Quei ragazzi a vent’anni
che bruciano fiammiferi sì
noi quelli là che a vent’anni
da soli nelle mani di chi
noi che moriamo soltanto perché
se no che vita è la mia
noi che nasciamo quaggiù e non sappiamo cosa la vita sia”.
Achille Lauro ammette di non sapere, fino in fondo, che cosa sia la vita. Sente bruciare una fiamma dentro il suo petto, sente dei fiammiferi tra le sue mani ma non conosce il perché delle cose e, tramite una scrittura estremamente autentica, urla a gran voce di sentirsi fuori tempo e fuori posto.
“Immagina com’è essere soli al mondo
no a noi stanotte ci fa ridere
E moriremo un giorno, noi
Nanana nanana”.
L’alienazione provata prende forma, tra il riso ed il pianto, tra il sarcasmo e la disperazione. Nella canzone si susseguono immagini di vita e di morte e tutto viene accompagnato da un dolore vivo e pulsante, immutabile.
“Che sarà, che sarà, che sarà
siamo soli ma che sarà
mi stringo a me come, come se
fossi te e non finisse mai”.
L’anima di Achille esplode in questa canzone. Le sue parole ricamano una solitudine incessante e raffigurano, come in un film drammatico, un senso di vuoto incolmabile. Lui immagina di stringere una persona che possa comprenderlo, che possa farlo sentire vivo in un mondo destinato a finire. Il corpo, prima o poi, cessa di esistere ma l’essenza è per sempre. Ecco cosa si augura Lauro: vivere eternamente, con il fuoco nell’anima e trovare il proprio posto nel mondo nella dolcezza di una persona simile a lui. Il brano sembra assumere quasi una connotazione spirituale, è un invito ad amarsi oltre i corpi e oltre la materia, è la voce di un’ anima dannata che spera di trovare la sua casa e di andare oltre le mere convenzioni sociali. In questo spazio non ci sono mode, non ci sono costrutti, non ci sono pregiudizi, non ci sono etichette. In questo piccolo globo immaginario, collocato chissà dove, c’è solo l’amore.
Na na na na na na
na na na na na
No, non ho più vent’anni
e so che questa è la vita mia
no, non lo so se mi ami no
non so che fine è la mia
siamo angeli già
con un Dio così grande che dà
quel minuto di più no, ho paura
stringimi non guardare giù
che sarà, che sarà, che sarà
siamo soli ma che sarà
mi stringo a me come, come se
fossi te e non finisse mai
è così, è così
è così stare al mondo
e no non è qui
non è mai stato qui
non è questo il posto per noi
Quei ragazzi a vent’anni
che bruciano fiammiferi sì
noi quelli là che a vent’anni
da soli nelle mani di chi
noi che moriamo soltanto perché
se no che vita è la mia
noi che nasciamo quaggiù e non sappiamo cosa la vita sia
Che sarà, che sarà, che sarà
siamo soli ma che sarà
mi stringo a me come, come se
fossi te e non finisse mai
è così, è così
è così stare al mondo
e no non è qui
non è mai stato qui
non è questo il posto
Immagina com’è essere soli al mondo
no a noi stanotte ci fa ridere
E moriremo un giorno, noi
Nanana nanana
E moriremo un giorno, noi
Nanana nanana
e rideremo un giorno
Che sarà, che sarà, che sarà
siamo soli ma che sarà
mi stringo a me come, come se
fossi te e non finisse mai
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