Adroterapia, la nuova frontiera per la lotta ai tumori
Sviluppata negli ultimi anni, l’adroterapia è la nuova frontiera della lotta ai tumori. Protoni e ioni carbonio preservano i tessuti sani
Grazie alla ricerca ed all’impegno di ricercatori in tutto il mondo, i tumori non fanno più paura come una volta. Il tasso di mortalità, per quanto ancora troppo alto, continua a scendere grazie alle nuove terapie e soprattutto alla maggiore prevenzione che viene fatta sul territorio. Una delle nuove terapie utilizzate in sei centri in Europa, uno solo in Italia, si chiama adroterapia. L’autorizzazione a creare il Centro Nazionale di Adroterapia Pavia, fu data dall’allora Ministro della Sanità, il compianto Umberto Veronesi, nel 2000.
Cos’è l’adroterapia
Si tratta di un’evoluzione della tradizionale radioterapia. Mentre in quest’ultimo caso sono fasci di raggi X a colpire le cellule tumorali (e non solo), nel caso dell’adroterapia vengono utilizzati fasci di protoni e ioni carbonio che sono soggetti alla forza nucleare (dal greco adros, forte). Grazie alle loro caratteristiche fisiche, esercitano sulle cellule una forza 12×2000 volte maggiore, apportando un danno ben tre volte superiore al DNA. Non solo, queste particelle sono in grado di manifestare la loro efficacia solo sul tessuto malato, lasciando indenni gli organi sani.
Validità e limiti della terapia
Questa nuova tecnica ha dimostrato risultati importanti in alcuni tipi di tumori, come nel caso dei radio-resistenti o per quelli in cui la radioterapia tradizionale non può essere utilizzata a causa di tessuti importanti nelle immediate vicinanze, come occhi, nervi ed intestino. In particolare, le neoplasie trattate in questo modo sono quelle del pancreas, fegato e polmoni. Oltre a queste, come si legge sul sito della Fondazione Veronesi, anche cordomi e condrosarcomi della base del cranio e del rachide; carcinomi adenoideo cistici delle ghiandole salivari; adenomi pleomorfi delle ghiandole salivari; sarcomi della testa e del collo; sarcomi del rachide e del distretto pelvico; melanomi maligni delle prime vie aerodigestive; meningiomi intracranici.
La procedura
La procedura prevista dall’adroterapia è molto semplice. Ogni seduta (sono 16 in totale) dura complessivamente circa 30 minuti, ma l’irradiazione vera e propria ne dura molti di meno. Il paziente non avverte alcun tipo di dolore e non manifesterà alcun tipo di effetto collaterale, se non blandi e passeggeri sintomi dovuti alla tossicità dei raggi.
Come accedere alla cura
In Italia, l’unico centro che effettua l’adroterapia si trova a Pavia, in maniera totalmente gratuita perché convenzionata col SSN. Il paziente deve recapitare la sua cartella clinica (importante è l’esame istologico) al centro all’indirizzo [email protected]. I pazienti della Lombardia possono accedere alla cura senza prassi burocratica, mentre quelli delle altre regioni, ma anche stranieri, devono avere un’autorizzazione della propria ASL di riferimento. Maggiori informazioni sul sito del CNAO.
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