In Afghanistan un gruppo di uomini armati hanno fatto irruzione in un ospedale di maternità nella parte occidentale di Kabul. Dopodiché hanno dato il via a una battaglia con la polizia. Tredici persone sono morte, tra cui due bambini in fasce. Fortunatamente l’ intervento delle forze di sicurezza afghane ha messo fine alla strage.
Secondo i media locali i combattenti sono entrati nell’ospedale dopo che un kamikaze si è fatto esplodere davanti all’entrata della struttura. I Talebani avrebbero subito preso le distanze. Sembra dunque probabile che sia da attribuire all’Isis-Khorasan: a suggerirlo è anche il fatto che il distretto dove l’ospedale sorge è il 13esimo, abitato in prevalenza dagli hazara. Proprio la fetta di popolazione di questa etnia è finita nel mirino dell’Isis-K perché in grande maggioranza di credo sciita. In più, mentre i Talebani hanno interrotto le offensive contro le truppe internazionali ma continuano a colpire le forze governative, l’Isis-Khorasan sta aumentando le sue azioni.
“La malvagità dell’attacco all’ospedale di Dasht-e-Barchi a Kabul è colpire un luogo dove nascono i bambini – ha commentato Medici senza frontieri che gestisce il reparto di maternità -, dove ogni giorno transitano per qualche ora le mamme solo per dare alla luce i propri figli.”
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