“Non appartengo a circoli, gruppi, sono sola, nel senso di libera”: si descrive così, icasticamente, sulle pagine del Corriere della Sera (nel corso di un’intervista firmata dalla collega Candida Morvillo) Alda d’Eusanio, che oggi spegne 70 candeline.
La libertà le è congeniale ma l’ha spesso pagata cara: come quando, racconta, per aver denunciato lo strapotere del partito socialista all’interno del Tg2 di cui era giornalista, fu relegata al notiziario notturno per molti anni.
Nella sua vita, un grande amore: quello per il professore di Sociologia Gianni Statera che ha sposato nel 1983 rimanendogli accanto fino alla morte nel 1999:
“Gianni se n’è andato in 15 giorni per un male fulminante (…) All’inizio non mangiavo e non bevevo volevo solo morire”.
A salvarle la vita, ricorda Alda d’Eusanio, un pappagallo di nome Giorgio che lei ha adottato:
“Era un pappagallo tutto piume e ossa che pativa un lutto e non mangiava più. L’ho portato a casa: a lui piaceva la pasta, così un rigatone io e un rigatone lui, ho ripreso a mangiare“.
Nel 2012, infine, un altro momento difficile per Alda: un incidente (è stata investita, ndr.) che l’ha ridotta in coma:
“Dopo cinque emorragie cerebrali, ero ancora viva. Mi sono detta: si vede che la vita mi deve ancora un sogno”.
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