Allarme in India per il virus Nipah che conta già dieci vittime. I pipistrelli della frutta ne sarebbero la causa
Sarebbero
dieci le
vittime accertate e circa un
centinaio le persone in
quarantena in
India a causa del
Nipah, il virus mortale trasmesso dai
pipistrelli della frutta che conta un tasso di letalità compreso tra il 40 e il 70 per cento. Nessun rimedio al virus, non esistono infatti vaccini o cure specifiche. Il Nipah appartiene al genere
Henipavirus, dell’ordine
Mononegavirales, famiglia
Paramyxoviridae e sottofamiglia
Paramyxovirinae. Agli
Henipavirus è attribuita la causa di malattie (zoonosi) in diversi esseri viventi tra cui l’uomo. Tale infezione è stata diagnosticata per la prima volta nel
1999 su
maiali ed esseri umani (in contatto con gli animali affetti) in
Malaysia e
Singapore e il nome del virus deriva, appunto, dal villaggio malaysiano di
Sungai Nipah, dove erano stati registrati gravi casi di
encefalite. La soluzione adottata, in quella circostanza, fu l’uccisione di più di un milione di maiali che avevano avuto l’ingrato ruolo di
intermedi tra pipistrelli della frutta e uomo. Le strade del contagio possono essere molteplici, da quella
asintomatica alla
febbre alta, alle
convulsioni e al
coma. I sintomi possono presentarsi anche in forma più lieve come malessere, cefalea, mialgia, mal di gola, nausea e vomito, associati a vertigini e disorientamento. Il virus prevede un
periodo di incubazione compreso tra i 5 e i 14 giorni con possibili recidive, a distanza di settimane o mesi. Coloro che riescono a sopravvivere all’
encefalite di Nipah presentano
postumi neurologici: convulsioni e alterazioni della personalità e dell’umore.