Ambra Angiolini nell’intervista rilasciata a Vanity Fair si racconta, senza peli sulla lingua, parlando della sua carriera e degli esordi a Non è la Rai, della storia d’amore terminata con Francesco Renga e della relazione con l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri.
“Quando è tramontata la storia precedente avevo bisogno di fare qualcosa per me. Ho strappato un velo e non l’ho fatto né per altruismo, né per bontà, né tantomeno come dicono in tanti facendomi incazzare, per i figli. Avevo bisogno di brillare perché se non brillo io e non sono felice non possono esserlo neanche le persone alle quali voglio bene”
Su Allegri racconta di quanto sia dolce come persone e di come sia stata questa dolcezza incredibile a conquistarla.
Invece sui suoi esordi si sofferma su quanto lei stessa sia cambiata. Prima aveva timore a dare un’idea, a dire la sua, cosa che invece con gli anni è mutata rendendola più forte e meno ”succube” delle decisioni degli altri.
”Ho avuto le mie ferite e ho conosciuto anche la rabbia che in certi momenti mi aiutato a scuotermi, a dirmi: “Svegliati” perché io la voce l’ho alzata sempre più con me stessa che con gli altri. Nel tempo poi, la rabbia l’ho cancellata e nel corso degli anni ho imparato a dare il giusto peso a quello che gli altri dicevano di me e alle critiche che per molto tempo non mi hanno lasciata indifferente”
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