Immagine da Pixabay
Bimba morta per un’ameba che le ha divorato il cervello.
Tutto ha avuto inizio con un bagno nel fiume, per la piccola Lily Mae Svant, una bimba di Valley Mills, nel Texas. La bambina, a inizio settembre, stava festeggiando il Labour Day in compagnia della famiglia vicino a Waco dove, insieme ad altre decine di persone, ha nuotato nel fiume Brazos. Qualche giorno dopo ha cominciato ad accusare mal di testa e febbre infine ha cominciato a delirare e a non riuscire più a parlare.
I genitori non potevano immaginarlo ma la loro figlia aveva contratto un’infezione assolutamente letale. Una volta realizzato che la piccola aveva qualcosa di grave l’hanno trasportata in aereo al Cook Medical Center di Worth. Qui i medici hanno capito che Lily aveva contratto la Naegleria fowleri, organismo raro ma mortale che si trova in acqua dolce e calda che le aveva trasmesso la meningoencefalite amebica primaria. Per la ragazzina, nonostante le cure, non c’è stato nulla da fare.
Nella maggior parte dei casi il parassita attacca il cervello senza lasciare tempo di intervento. «L’ameba è presente nell’acqua dolce di tutto il Texas e altrove negli Stati Uniti – ha spiegato un portavoce del Dipartimento dei servizi sanitari del Texas – e non esiste uno specchio d’acqua dove può esserci maggior rischio. I casi sono estremamente rari nonostante milioni di persone che nuotano nei laghi e nei fiumi ogni anno».
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