Parlare di me è sempre più difficile che parlare del libro stesso, ma ci proverò. Sono anna, ragazza ventiseienne dal nome comune, e forse, dalla quotidianità ancor più comune.
Laureata in Legge, con una tesi in filosofia del diritto, attualmente lavoro come consulente legale in attesa nell’avanzare in alcuni concorsi che sto preparando. Amo leggere, sono una serie tv dipendente e mi piace concedermi momenti di relax tra musica e arte.
La passione per la scrittura è nata grazie alla mia omonima Anna dai capelli rossi. Intorno all’età di 16 anni ero in fissa con quella singolare ragazzina (trasmettevano il cartone animato ogni mattina in tv) al punto da tale da fare un tema in classe personificandomi in lei.
È stato li che ho capito che avrei voluto farlo spesso, sempre più spesso. Raccontare storie, emozioni.
La storia è nata durate un periodo molto fragile della mia vita, quando tutto ciò che volevo fare e riuscivo a fare, era raccontarla seppur romanzandola. Oltre alla mia personale esperienza, l’ispirazione né nata da una triste notizia di attualità figlia del contesto socio-culturale che stiamo oggigiorno vivendo.
Questo è ciò che mi capita più spesso, anche se, talvolta, ho paura di chiedere rifugio a me stessa, conscia di cosa potrei trovare o, peggio, non trovare. Ecco perché preferisco chiederlo “al mondo”, anche se, ognuno di noi, in fin dei conti, è un mondo a sé; no?
La letteratura è il modo principale per contrastare l’ignoranza e la paura, e dunque, l’omofobia che altro non è. Una realtà molto triste nello scenario italiano è proprio la mancanza di libri “a tema”, o comunque di libri in cui un ragazzo, o (ancora di più) una ragazza, omosessuale possano rispecchiarsi. Quando ho scritto mi sono detta “voglio scrivere di qualcosa che avrei voluto leggere ma che non ho mai trovato.”
Se i libri sono un rifugio è giusto lo siano per tutti.
Un momento particolare della giornata no, dell’anno sì. Amo scrivere nelle stagioni fredde, inverno o autunno, tutto al più nelle sere (fresche) d’estate.
L’ispirazione mi sovviene per strada, anche durante una semplice passeggiata col cane; le persone mi ispirano molto, stare tra loro, viverle.
Apparirà scontato ma ho un debole per Asia, la mia “eroina”, lei è me anche se io non sono lei. Grazie alla sua tempra mi dato modo di crescere, di migliorarmi. Non sarebbe male, un giorno, assomigliarle di più.
Scrivere, scrivere, e ancora scrivere. Sono in una sorta di work in progress con un secondo romanzo, molto diverso dal primo anche se comunque dello stesso genere narrativo. Da brava “nerd”, mi piacerebbe anche scrivere una duologia fantascientifica (ho già qualche idea).
Crederci; è un consiglio semplice, diretto, ma anche il migliore. Lavorate sulla vostra storia, vivetela, arrabbiatevi coi vostri personaggi e poi amateli, strappate ogni singola pagine e poi ricominciate da capo, metabolizzate i rifiuti e riprovateci, ma non mollate mai, perché prima o poi le vostre parole saranno la salvezza di qualcuno.
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