Screen da YouTube
Ieri sera la musicista svedese Anna von Hausswolff è stata costretta a cancellare la data francese dal suo tour europeo prevista a Parigi, per motivi riguardanti la sicurezza.
L’ondata di queste proteste è iniziata qualche giorno fa, quando la cantante doveva esibirsi a Nantes. A far scaturire il tutto è stato un gruppo di fondamentalisti cattolici che ha protestato davanti alla chiesa di Notre-Dame de Bon-Port, luogo in cui era previsto il concerto, accusando Anna von Hausswolff di fare musica satanica.
In realtà, la musica di Anna von Hausswolff è un ibrido di vari stili e generi, che spaziano dalla Darkwave al Rock Gotico. Peraltro, la performance era stata approvata dalla della diocesi di Nantes; e lo stesso Bassem Asseh, sindaco della città, non ha esitato a etichettare i rivoltosi come “un pugno di radicali intolleranti”.
In un’intervista rilasciata al The Guardian il curato Yves Trocheris ha dichiarato: “Anna von Hausswolff non è una satanista. La sua opera deriva da un suo particolare immaginario artistico. Esplora l’universo dell’organo e lo suono in modo singolare. La sua musica affronta temi contemporanei come i problemi che devono affrontare le donne e il dramma del clima”.
Inoltre, il curato ha ribadito che la cancellazione del concerto è avvenuta solamente a causa delle minacce e per il timore del rischio della sicurezza pubblica.
Nel frattempo, Anna von Hausswolff, amareggiata, ha voluto rassicurare i suoi fan su Instagram, così scrivendo:
“Ieri sera l’integralismo cattolico di estrema destra ha vinto sull’arte, ma non sull’amore. Qui sto aspettando all’interno della chiesa mentre ascolto circa 50-100 integralisti che cantano e urlano fuori dalle porte della chiesa, bloccando la strada a quasi 400 persone. Era una situazione spaventosa, tesa e triste e non c’era niente da fare per noi se non cancellare, avevamo troppa poca sicurezza.
I miei pensieri vanno a tutti i fantastici fan che siete rimasti pacifici e pazienti di fronte a questi ragazzi. Ho adorato ilmodo in cui vi siete ricordati che queste cose non saranno mai risolte con la violenza. Io e la Chiesa stiamo lavorando insieme e non l’uno contro l’altro. Ha funzionato molto bene, entrambe le parti sono felici. Tanto amore e rispetto. Migliaia di persone hanno viaggiato per venire a questi spettacoli, e non c’era altro che amore e affetto nell’aria, sia dal mio pubblico che dalla Chiesa. Quando persone diverse cercano di superare differenze e barriere è allora che inizia la vera guarigione”
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