Aquila del Bonelli è un esemplare che prende il nome dal noto ornitologo italiano Franco Andrea Bonelli. Ancora un caso di bracconaggio arriva dalla Sicilia. Rocco è infatti il nome dell’aquilotto ucciso nelle campagne di Agrigento. Un microtrasmettitore ha consentito il ritrovamento dell’animale.
L’apparecchio di monitoraggio montato sul corpo dell’aquila rientra nel progetto “Life ConRasi“. Si tratta del programma finanziato da LIFE dell’UE che lotta per la tutela e la conservazione dei rapaci in Sicilia. Alla notizia della morte di Rocco inevitabile il messaggio da parte di WWF: “Ennesimo atto di bracconaggio verso una specie così rara che mette in pericolo i progetti di conservazione per proteggerla”.
A ritrovare l’aquila un ricercatore di “Life ConRasi“. Rocco infatti aveva in corpo un quantitativo spaventoso di piombo, ben 60 pallini. L’istituto zooprofilattico di Palermo ha esaminato il corpicino dell’aquilotto accertando la causa del decesso avvenuto appunto per mano di un bracconiere. Un fucile ha aperto contro il rapace 60 colpi ferendolo a morte.
L’involo dal nido era avvenuto nella primavera del 2017, da allora Rocco veniva controllato attraverso un sistema GPS/GSM. L’immobilità del rapace ormai dal 31 ottobre ha infatti insospettito gli operatori del progetto, fino alla sconcertante scoperta. L’episodio di Agrigento lascia senza parole, ma non deve però scoraggiare la volontà e la forza di chi nella conservazione delle specie ci crede e ci investe.
La nostra redazione offre, a partire dalle ore 20, un appuntamento fisso con la lotteria più amata…
L’ondata di furti che sta colpendo il territorio non accenna a diminuire. L’ultimo episodio si…
Mercato S.Severino è “Città che legge”. Il riconoscimento, che premia le Amministrazioni comunali impegnate in…
A Salerno, l’atmosfera natalizia sembra non voler lasciare spazio alle stagioni successive. Le celebri Luci…
Una donna di 53 anni, residente a Scafati, è stata sottoposta al divieto di avvicinamento…