Il commissario della Protezione Civile, Domenico Arcuri, ha fatto questa mattina il punto della situazione sull’emergenza coronavirus. Ieri, per la prima volta, il numero totale di persone attualmente positive ha avuto un decremento di 20 unità. Ciò significa che il numero dei tamponi risultati positivi ieri è stato inferiore a quello di guariti e deceduti. Per questo motivo, grazie ai dati incoraggianti i dati incoraggianti, Arcuri insiste sulla cautela e sulla necessità di tenere alta la guardia per evitare un nuovo picco. Ha dichiarato: “La curva sta scendendo, il contagio si sta attenuando. Anche i numeri stanno cominciando a confortarci“.
Sebbene molte regioni premano per l’inizio della fase 2, affinché possa riprendere l’economia in un paese messo a dura prova, il commissario Arcuri usa cautela sulle prossime decisioni: “Non bisogna prendere alcuna decisione frettolosa, dobbiamo essere ancora più consapevoli e responsabili“. “Non dobbiamo abbandonare né la cautela né la prudenza. Il virus – continua – è ancora tra noi. Abbiamo imparato a contenerlo e i nostri concittadini hanno imparato ad attrezzarsi e a fronteggiarlo, a costo di una sostanziale privazione delle libertà e proprio per questo dobbiamo sapere che non è stato sconfitto né allontanato“.
A quanti non appoggiano la decisione del governo di affidarsi ad un app per monitorare i contagi, Arcuri risponde: “Il contact tracing è una modalità per garantire che in qualche modo vengano conosciuti e tracciati i contatti che le persone hanno, molto importante se qualcuno si contagia. Possono essere usati per contenere la diffusione del virus. In tutto il mondo alleggerire il contenimento significa essere in grado di mappare tempestivamente i contatti delle persone; l’alternativa sarebbe non alleggerire le misure, privandoci di quote importanti della nostra libertà come in queste settimane è accaduto“. Garantisce inoltre la sicurezza e la privacy dell’app.
Importante anche il dato dei tamponi effettuati in Italia in relazione al numero di abitanti, che rende il Bel Paese la nazione ad averne fatti di più: “su ogni 100mila abitanti – ha detto – la Francia ha fatto 510 tamponi, la Gran Bretagna 710, la Spagna 1.990, la Germania 2.063 e l’Italia 2.244“.
E sulle mascherine il commissario Arcuri rassicura che ci sono 40,3 milioni di mascherine di riserva a disposizioni delle regioni per far fronte a necessità e ad eventuali e scongiurabili rigurgiti di epidemia.
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