Assad, “Gran Bretagna e Francia finanziano il terrorismo”
Il Presidente siriano Assad muove accuse a Francia e Gran Bretagna. I due paesi, insieme a Turchia e Arabia Saudita, sarebbero i principali finanziatori del terrorismo e della violenza che dilagano in Siria
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Con queste parole il presidente siriano Assad allarga la cerchia di quelli che sarebbero i Paesi impegnati, solo di facciata, nella lotta contro le formazioni dell’Isis e che in realtà foraggerebbero quest’ultimo con finanziamenti e materiali. Da tempo ormai Assad denunciava il coinvolgimento di Arabia Saudita e Turchia nel sostegno che sembravano offrire i due paesi alle truppe dello Stato Islamico: la prima, potentissima petro-monarchia del golfo, attraverso l’apporto di uomini e mezzi, la seconda, ovvero la Turchia, tramite discutibilissimi raid aerei apparentemente direzionati sull’ Isis ma che poi colpivano ripetutamente le fazioni curde o le truppe lealiste di Assad. Adesso alla lista sarebbero da aggiungere anche, oltre ad altri paesi occidentali che contribuirebbero a ingrassare le ruote di Daesh (lo Stato Islamico) seppur in maniera minore, Francia e Gran Bretagna.
Queste le affermazioni del Presidente Bashar al-Assad che hanno preceduto un altro intervento sulla questione prettamente legata alla ricostruzione del Paese, dilaniato da 5 anni di guerra civile. Il processo di ricostruzione, afferma Assad, sarà lento e impegnativo e richiederà sforzi umani ed economici molto grandi: 200 miliardi per il restauro materiale delle infrastrutture distrutte e un governo di unità nazionale che racchiuda maggioranza, opposizione e frange indipendenti per il riassetto politico del Paese. Sarà la Russia, insieme a Cina e Iran, il principale punto di riferimento di Assad in questo processo lento e graduale nel quale vuole immettere il suo paese. Tale scelta di affidarsi quasi esclusivamente a questi paesi sarebbe dettata dal fatto che le forze militari russe, cinesi, iraniane e quelle appartenenti agli Hezbollah libanesi sarebbero le sole che hanno offerto un serio aiuto alla Siria e alla sua popolazione. Ribadita da Assad anche la ferma convinzione che tutti quei Paesi (occidentali e non) che fino ad oggi hanno osteggiato la Siria adesso vorranno partecipare con le loro aziende alla ricostruzione del Paese. Ovviamente troveranno in Assad un fermo oppositore a tutto ciò.
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