Dopo l’accordo raggiunto lo scorso 15 Luglio tra Atlantia e lo Stato italiano, il dossier Autostrade si arricchisce di una nuova pagina: l’esecutivo, infatti, punta a riscrivere la Convenzione del 2007 in materia di concessioni.
In particolare, la novità riguarderebbe l’introduzione di un grave inadempimento come motivo per la revoca della concessione: il grave inadempimento (che può riguardare la gestione tecnica delle infrastrutture o la manutenzione e riparazione delle stesse) è considerato tale, in definitiva, quando compromette la funzionalità o la sicurezza di un pezzo qualificante della rete autostradale.
Accertare la gravità dell’inadempimento da una Commissione composta da tre membri, uno designato dallo Stato, uno da Autostrade e l’ultimo di comune accordo tra le due parti; se l’accordo non dovesse essere raggiunto entro dieci giorni dall’elezione dei primi due membri, il terzo sarà scelto dal Consiglio di Stato.
Qualora dopo la relazione della Commissione la revoca dovesse essere confermata, il concessionario avrebbe diritto ad una “buonuscita” non legata agli incassi dei pedaggi o altri fattori (come accade per l’attuale Convenzione) ma pari al valore delle opere realizzate (netto tra ammortamenti e costi effettivamente sostenuti).
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