5 Maggio 2020 - 11:18

Banca Centrale Europea, confermato il Quantitative Easing

merkel, germania

La Corte Tedesca ha accettato la decisione di legalizzare il Quantitative Easing. La Banca Centrale Europea, però, dovrà vedersela con alcuni ricorsi

Una buona notizia per la Banca Centrale Europea, anche se non è tutto oro ciò che luccica. La Corte Costituzionale tedesca ha confermato la legalità del Quantitative Easing. Quest’ultimo è il piano d’acquisto di titoli di Stato e privati lanciato nel 2015. La decisione era molto attesa, in quanto un’eventuale bocciatura avrebbe messo i mercati in difficoltà. Una sentenza sfavorevole avrebbe clamorosamente buttato fuori la Germania dal programma. Gli otto giudici di Karlsruhe, però, hanno deciso di lasciar perdere e hanno confermato la legittimità della misura.

Il Quantitative Easing è il programma di acquisti di titoli pubblici e privati che ormai vale 2.600 miliardi di €. I giudici tedeschi dovevano decidere insomma se i guardiani della moneta unica europea ledono il divieto per la Banca Centrale Europea di finanziare debiti. I tantissimi ricorsi arrivati rispondono tutti alla stessa ossessione, tipica del Paese di Angela Merkel. Per gli ortodossi tedeschi, la BCE deve fare politiche monetarie e regolare l’inflazione: tutto ciò che va oltre, in sostanza, è illegale. Dal punto di vista tecnico, il QE sarebbe potuto andare avanti anche senza la Germania, ma il problema è che quest’ultima è il suo azionista di maggioranza.

Dunque, effettivamente una spaccatura nel cuore dell’Unione Europea è stata scongiurata. “Il programma non viola il divieto di finanziamento monetario.” ha ufficializzato la Corte. Il problema, però, è che quest’ultima ha lanciato pesanti accuse al Governo e al Parlamento tedesco affinché adottino misure contro il PSPP.