Quella volta che Roberto Benigni vinse l’Oscar
L’attore e regista di Castiglion Fiorentino, Roberto Benigni, compie 65 anni. Lo ricordiamo per gli Oscar vinti nel 1999 con La vita è bella
Era Whoopi Goldberg a condurre la notte degli Oscar il 21 marzo 1999, ma sul palco in quel momento c’era Sophia Loren ad annunciare il vincitore per la categoria “miglior film straniero”. L’urlo “Robertooo” di Sophia è divenuto un evento storico per il cinema italiano. Subito dopo, Benigni salì sulle poltrone camminando letteralmente sulle teste illustri del Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles.
Un modo di fare poco composto, ma tipico dell’attore che mostrò in modo schietto la sua comicità anche nel personaggio di Guido Orefice in La vita è bella, ruolo che gli valse l’Oscar per miglior attore protagonista. Una comicità, quella di Benigni, che alla fine del film lascia lo spettatore con l’amaro in bocca. La pellicola, infatti, sembra quasi essere parodistica e fantasiosa, se non fosse per il finale devastante, con la morte di Guido che lascia ammutoliti.
Al di là dei pregi e difetti dell’opera, essa ha avuto certamente il merito di porre un dramma, quello della crudeltà nazista sugli ebrei, in modo ironico e scherzoso per quasi l’intera durata. Una maniera alla Benigni, insomma, che tuttora merita di essere ricalcata. L’augurio va a Benigni per aver portato il nome dell’Italia in alto, ma un augurio e un avvertimento va fatto anche verso quest’ultima, affinché, anche tramite il messaggio del film di Benigni, non si verifichino più episodi di razzismo come quello che negli stadi, recentemente, si è consumato verso gli ebrei.
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