17 Gennaio 2019 - 14:26

Berlusconi: il Caimano non demorde e si candida alle Europee

Monza, Berlusconi

L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ufficialmente annunciato la sua candidatura. Ma con quali basi? E con chi potrebbe allearsi?

Non c’è pace per Silvio. Con lo spirito di un giovincello, si appresta a conseguire la sua ennesima campagna elettorale. Il Caimano non molla. Sebbene l’età gli consigli caldamente di abbandonare la politica e di concentrarsi sull’operato imprenditoriale. Del resto, lo ha sempre fatto egregiamente. Ma no, lui dissente. Silvio Berlusconi, infatti, ha annunciato ufficialmente la sua candidatura per le Elezioni Europee.

Per la nuova “sfida” in programma a Maggio, dunque, abbiamo un altro nome nella rosa da scegliere per il Parlamento Europeo. Appena sbarcato in Sardegna, in vista di alcuni incontri per le elezioni suppletive alla Camera, il leader di Forza Italia ha annunciato: “Il centrodestra unito è un’alleanza strategica, ma soprattutto è un’alleanza vincente in Italia. Abbiamo raggiunto la vittoria nelle passate elezioni politiche, senza purtroppo raggiungere la maggioranza. Ma è il futuro dell’Italia, il futuro dell’Europa, il futuro del mondo.”

Noi rappresentiamo l’idea liberale della politica, i valori e le idealità liberali, che oggi bisogna difendere in Italia, in Europa e nel mondo. Io ho deciso di presentarmi alle Elezioni Europee per portare in Europa la mia voce, per un’Europa che deve essere cambiata, con la difesa unita. La nostra civiltà viene dalla Grecia, da Roma, dalla tradizione giudaico-cristiana. Se quest’Europa dovesse indebolirsi avremmo un mondo guidato dalla potenza cinese, che tra l’altro vuole conquistare anche l’Africa. Se vogliamo far guidare il mondo da un’ideologia che è completamente contraria alla nostra, io non ci sto. E alla mia bella età ho deciso di andare in Europa dove manca il pensiero. Io sarò lì e prego Dio di darmi la forza di poter convincere tanti altri.” ha poi concluso.

Il leader che non c’è

Berlusconi ha poi dichiarato: “Bisogna cambiare questo Governo, perché una parte è fatta da persone che non hanno alcuna esperienza né competenza. Sono come quei signori della sinistra comunista del 1994, ma in più hanno questo grave difetto. Non vedo nessuno tra loro a cui poter consegnare la fiducia.”

A parte deliri insensati e paragoni che trovare assurdi è già di per sé un complimento, salta all’occhio una cosa specifica. La non menzione di Matteo Salvini, infatti, ha spiazzato tutti. Come se Silvio Berlusconi desse già per scontato il ritorno dell’amico all’ovile, come se fosse un padrone a cui il cagnolino è scappato e che si sta dannando l’anima per ritrovarlo.

Ma, ad un anno di distanza dalle Elezioni, la situazione è radicalmente cambiata. Anzi, si è completamente rovesciata. Chi si comporta da leader, come lui, non lo è più. Deve completamente sottostare al nuovo potere che avanza, quello sovranista, che ha un unico e solo responsabile/esponente in Italia: Matteo Salvini. Altra cosa che non convince è il suo metodo di comunicazione che riguarda solo la politica, non si affaccia su temi “socialmente utili” come l’immigrazione.

Insomma, sembra quasi che l’ex premier sia rimasto rinchiuso nella bolla degli anni ’90/’00. La bolla in cui è esploso, come una supernova, e ha contaminato tutto l’universo della politica italiana. Ma, se non ci si adegua ai tempi e alle soluzioni politiche odierne, si rischia di diventare presto buchi neri. E l’evenienza si potrebbe concretizzare molto presto.

Il centrodestra esiste ancora?

Qui è giusto porsi un’altra domanda: il centrodestra esiste ancora? Esiste ancora la politica di matrice conservatrice, ma a trazione democratica e moderata? Ormai, non sembra proprio che la scelta paghi. Dopo l’ascesa di due movimenti fortemente antipolitici e trasversali come Movimento 5 Stelle e Lega, sembra che gli schieramenti abbiano raggiunto il loro limite.

La politica non ragiona più in termini di destra e sinistra (o almeno, non in termini di centrodestra e centrosinistra). Non vi è più nessuna ragione per puntare il dito contro i “comunisti” del Movimento 5 Stelle, né per tentare una rivolta europeista. Movimento 5 Stelle e Lega ormai hanno egemonizzato il sistema politico. A farne le spese, questa volta, è stato il polo centrale.

Sia Berlusconi che Renzi sono stati risucchiati dal magma causato dalla distruttività dei due partiti di Governo. E tutto lascia presagire che le Elezioni Europee serviranno solo per accentuare questo processo. Dunque, come uscire da questa brutta faccenda, si sta chiedendo il Cavaliere?

La soluzione più congeniale è più sensata è quella che implica il ritiro dalla politica. All’alba degli 85 anni, tutto suggerisce di lasciar spazio ad una ventata d’aria fresca. Ma naturalmente il Caimano ci ha sempre abituati a sorprese degne di nota. Quindi crediamo (purtroppo) che non mollerà facilmente.

Altra soluzione riguarda il suo dualismo con Matteo Renzi, l’altro grande deluso. Colui che ne ha raccolto l’eredità, colui che di più gli assomiglia. Non sarebbe proibitivo ipotizzare un’alleanza simile. Ma a cosa porterebbe, se non ad un altra sconfitta?