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Biennale di Venezia: il Leone d’Argento al film J’Accuse di Roman Polanski

Biennale di Venezia 2019: il Leone d’Argento al nuovo film di Roman Polanski “J’Accuse”, nonostante le critiche che lo hanno preceduto

Biennale di Venezia 2019: si è chiusa ieri la 76esima edizione della nota kermesse cinematografica e tra i premi assegnati salta subito all’occhio il Leone d’Argento per “J’Accuse”. Il nuovo lavoro di Roman Polanski era insieme al vincitore, Joker”, tra i preferiti e più acclamati, nonostante la bufera di critiche lo ha preceduto. Insomma un finale quasi pronosticato, ma che si conferma avanti con i tempi.

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La critica

La scelta infatti di ospitare ad un Festival Internazionale, un uomo come Polanski, accusato di stupro, ha fatto storcere il naso a qualcuno. L’ormai 86enne regista e premio Oscar, risulta infatti latitante in America per lo stupro di una 13enne avvenuto nel 1977 a Los Angeles. Le accuse secondo Polanski non sono vere e ha provato più volte a difendersi. Si pensi alla parole rilasciate durante un’intervista con lo scrittore francese Pascal Bruckner. In quell’occasione ha parlato di analogie tra il suo caso e quello di cui parla J’Accuse: la vicenda di Dreyfus infatti, gira intorno ad un errore giudiziario, che nel 1895 ha condannato un giovane ufficiale ebreo per spionaggio.

Sulla base di questa vicenda la presidente della Giuria de La Biennale di Venezia, Laura Martel aveva dichiarato che non avrebbe partecipato al galà del film per solidarietà verso le donne vittime di stupro. I produttori dopo quelle parole hanno minacciato di ritirare il film, mentre la Martel ha dovuto affermare di non aver nessun pregiudizio sul film. Sulla questione è intervenuto anche Luca Barbareschi, uno dei produttori, ha chiesto di lasciare “qualsiasi polemica alle nostre spalle, questo non è un tribunale morale”. Poi ha aggiunto:

“Il passato è passato, la giuria deve giudicare, il pubblico vedere il film e applaudire, se vuole”.

Polanski sul film

“Il film è basato sull’affaire Dreyfus, argomento cui penso da molti anni. In questo scandalo di vaste proporzioni, forse il più clamoroso del diciannovesimo secolo, si intrecciano l’errore giudiziario, il fallimento della giustizia e l’antisemitismo. Il caso Dreyfus divise la Francia per dodici anni, causando una vera e propria sollevazione in tutto il mondo, e rimane ancora oggi un simbolo dell’iniquità di cui sono capaci le autorità politiche, nel nome degli interessi nazionali.”

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Il film arriverà in Italia il prossimo 21 novembre 2019 per 01Distribution con il titolo “L’Ufficiale e la Spia”. La vicenda inoltre prende ispirazione anche dal romanzo del letterato francese Emilé Zola, dal titolo proprio “J’Accuse”.

Redazione ZON

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