Bohemian Rhapsody compie 40 anni
Bohemian Rhapsody, celebre canzone del gruppo musicale britannico Queen, compie oggi, 40 anni. La canzone fu il primo esperimento di opera pop
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“40…ma non li dimostra”, l’adagio trova riscontro nel successo colossale di Bohemian Rhapsody.
La celebre canzone del gruppo musicale britannico Queen, oggi, 31 ottobre compie 40 anni. Testo e musica, furono scritti nel 1975 dal leader del gruppo Freddy Mercury per il quarto album del gruppo A Night at the Opera. La canzone, fu poi, estratta come primo singolo dell’album, ed ebbe immediatamente un successo colossale, planetario. Fu come un vulcano in eruzione che d’improvviso esplose, infatti, il singolo vendette più di un milione e 250 mila copie solo in Inghilterra.
La canzone, fu un vero e proprio colpo da maestro da parte di Freddy Mercury e può essere considerata il primo esperimento di opera pop, un rock che sfocia in una sezione operistica, un’inversione violenta. Il brano è come un open space, una realtà aperta a continue infiltrazioni in nuovi territori. In molti si sono interrogati sul reale significato del testo; in realtà, il nome Bohemian Rhapsody evoca la particolare struttura musicale della canzone, considerata non convenzionale (rapsodia), con numerosi riferimenti religiosi e alla vita di Freddy Mercury.
È una canzone con una certa aura fantastica in sé, figlia di un’epoca che non ha preso il suo smalto nel tempo, piena di maestose incisioni. Ognuno dovrebbe ascoltarla, rifletterci su e poi decidere da solo cosa significa. Bohemian Rhapsody è un pezzo ironico, un filino sopra le righe, con una forte impronta Queen, volutamente esagerata nelle parti vocali. La canzone, parla di un ragazzo che è stato lasciato dalla propria ragazza per un altro. Il giovane dal cuore spezzato uccide il tizio, e va da sua madre per un ultimo saluto, visto che la banda del tizio lo sta cercando per conciarlo per le feste. La banda lo trova, ma lui riesce ad ucciderli tutti. Capisce però che dovrà vivere come un fuggitivo e non potrà mai più avere la stessa vita. Secondo l’interpretazione di alcuni, la canzone, sarebbe una confessione dell’omosessualità del frontman del gruppo. L’uomo che uccide è una metafora, sarebbe lo stesso Mercury, quasi una profezia nei confronti della sua vita.
Un lavoro mostruosamente impegnativo, reso immortale dalla voce e dallo stato d’animo di Mercury. La canzone è divisa in quattro parti, distinte in sezioni che, poi, sono state riunite: un’introduzione cantata a cappella, ballata, assolo di chitarra, opera e hard rock, per poi finire con una ballata. La parte più faticosa è quella operistica di mezzo, perché evoca certi grandiosi cori d’opera usando solo le voci dei componenti del gruppo, ricreati con numerosissime sovraincisioni.
Un capolavoro della musica internazionale: epico dal primo secondo fino alla fine, che fa saltare in aria come un fuoco d’artificio. Un brano che da la forza per affrontare la realtà, le proprie paure…e sul finale la frase “comunque soffi il vento”....indica che la vita è piena di momenti lieti e tristi, ma nonostante ciò si deve andare avanti e non mollare mai.
Un capolavoro assoluto che mischia diversi generi e che costituisce il topos della musica mondiale.
“Se vale la pena di fare qualcosa, facciamolo esagerando” (F. Mercury)
Buon Compleanno Bohemian Rhapsody!
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