1 Marzo 2022 - 15:58

Bombe a grappolo: la Russia le sta usando in Ucraina?

Dal campo di battaglia arrivano informazioni pericolose: possibile ricorso da parte dei russi ad armi termo-bariche e bombe a grappolo

Bombe a grappolo

L’ambasciatrice ucraina alle Nazioni Unite, Oksana Markarova, ha denunciato ieri l’utilizzo, da parte di Mosca, di questo tipo di armamenti su obiettivi ucraini; Amnesty international ha accusato l’esercito russo di aver colpito un asilo nel Nordest dell’Ucraina mentre la rappresentante della Casa Bianca, Jen Psaki, ha  confermato «se fosse vero, sarebbe potenzialmente un crimine di guerra».

Oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha negato che l’esercito russo abbia usato bombe a grappolo o termo-bariche in Ucraina: «Le truppe russe non attaccano infrastrutture civili e aree residenziali». Un’affermazione contraddetta da un vasto numero di immagini e video che parlano di bombardamenti che hanno colpito case, scuole e ospedali in Ucraina.

Come funzionano, precisamente, le bombe termobariche?

La testata è composta da gas infiammabile e particelle metalliche; quando esplode la prima sostanza si disperde in modo rapido e crea una sorta di «nuvola» o bolla, quindi c’è una nuova deflagrazione. Le conseguenze sono temperature altissime, un’onda d’urto più lunga e ossigeno che brucia. Il colpo non può essere contenuto da un muro, la miscela è in grado di infilarsi negli spazi, in qualsiasi ambiente.

Come funzionano le bombe a grappolo?

L’ordigno rilascia sopra l’obiettivo una pioggia di sub-munizioni che di solito devono esplodere con l’impatto. In alcuni casi sono rallentate da piccoli paracadute, in altri possono diventare come mine. La loro dispersione le rende pericolose anche per i civili, in quanto possono non deflagrare e restare per molto tempo in aree estese.

In teoria c’è un accordo internazionale che le proibisce, tuttavia diversi paesi non lo hanno sottoscritto. Tra questi Russia, Usa, Cina, India, Iran, Pakistan, Arabia Saudita e Israele.