Un’apertura in rosso per la borsa di Milano in cui il dato Ftse Mib risulta con un ribasso del -0,96% (21.969,24 punti). Su queste quotazioni appare evidente la preoccupazione in seguito all’attacco drone avvenuto sulla piattaforma petrolifera Saudi Aramco ad opera dei ribelli Houti dello Yemen. Lo scorso 14 settembre, infatti, gli stabilimenti gli stabilimenti petroliferi di Abqaiq e Khurais, sono stati colpiti da un attacco che ha messo a rischio oltre 5 milioni di barili di greggio al giorno.
Questo attacco ha minato fortemente la produzione di greggio che è scesa del 5% a livello globale. Ciò ha comportato un aumento del prezzo del petrolio che schizzano a +11,22%, 60,95 dollari al barile.
L’aumento del prezzo dell’oro nera ha causato anche un aumento dei titoli oil&gas: Saipem che mette a segno un +2,79% (4,683 euro), Tenaris un +2,78% (10,52 euro) ed Eni un +1,92% (14,314 euro). Positivo anche Cnh Industrial (+0,25%, 10,155 euro), che beneficia di un possibile interesse di Elliott Capital Management all’acquisto di una quota societaria.
In rosso anche il comparto bancario, nonostante la leggera discesa dello spread tra BTp e Bund a 10 anni (132,48 punti base, -0,21%). L’istituto più penalizzato dalle vendite è Intesa Sanpaolo (-1,76%, 2,1435 euro), seguita da Unicredit (-1,71%, 11,26 euro) e Banco BPM (-1,28%, 1,9285 euro).
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