Brasile, trafficante rischia la pena di morte
Brasile – Marco Moreira, detenuto in Indonesia per traffico di droga dal 2003, rischia la pena di morte
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Brasile, per la prima volta un brasiliano all’estero rischia grosso: pena di morte per essere stato trovato con un grosso quantitativo di droga. Era il 2003 quando, Marco Archer Cardoso Moreira, fu condannato e imprigionato in Indonesia, per possesso di cocaina, circa 13,4 chilogrammi di sostanza, nascosti all’interno dei tubi di un deltaplano.
In Indonesia, il Codice Penale prevede la pena di morte per una serie di reati tra cui omicidio, terrorismo, reati relativi alle armi illegali, alla droga e alla corruzione, rapina aggravata, tradimento, spionaggio ed una serie di reati militari.
Il Governo del paese asiatico, guidato dal Presidente Joko Widodo, ha negato la richiesta di clemenza da parte delle autorità brasiliane. Solo una richiesta effettuata direttamente dalla Presidente Dilma Vana Rousseff, potrebbe aggirare la situazione, anche se nonostante i vari tentativi di contatto da parte del Brasile, l’Indonesia non ha mostrato alcun segno di apertura.
Marco Archer Cardoso Moreira, 53 anni, sarò ucciso in Indonesia sabato 17 gennaio, tramite fucilazione. Se effettivamente eseguito, Moreira sarà il primo brasiliano condannato alla pena di morte.
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Rispettare le leggi di un paese del quale si è ospite, è fondamentale. La pena di morte è e resta, a mio avviso, una punizione crudele e disumana, abolita nella legge da più della metà dei paesi nel mondo.
“Qual può essere il diritto che si attribuiscono gli uomini di trucidare i loro simili?”
Cesare Beccaria dal libro “Dei delitti e delle pene“.
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