Bridgerton: 5 buoni motivi per guardare la serie evento di Netflix
Bridgerton è la serie Netflix del momento. La produttrice Shonda Rhimes con soli 8 episodi ha stregato gli abbonati del colosso olandese. Se non lo avete già fatto, vi illustriamo 5 buoni motivi per guardare Bridgerton
Bridgerton è disponibile su Netflix dallo scorso 25 dicembre. Un vero e proprio regalo di Natale per gli abbonati del colosso olandese dello streaming che con soli 8 episodi ha fatto centro. La mamma di quella che può essere definita la serie del momento è la produttrice e sceneggiatrice statunitense Shonda Rhimes che con Bridgerton diventa regina della “N rossa”.
Sempre in testa nella top ten delle serie più viste, è dalla data della messa online che Bridgerton occupa un ruolo predominante nelle preferenze del pubblico di Netflix, segno di un ottimo prodotto che continua a catalizzare l’attenzione. Se non lo avete già fatto vi illustriamo 5 buoni motivi per guardare e perché no? Riguardare la serie.
In età della Reggenza inglese (1811-1820) l’occhio clinico del regista Chris Van Dusen, sapientemente coadiuvato dalla sceneggiatura firmata dalla Rhimes (nota per la creazione della serie televisiva Grey’s Anatomy) conduce lo spettatore all’interno di un fascinoso viaggio. Bridgerton, adattamento cinematografico dei romanzi della scrittrice Julia Quinn, ricrea quelle ambientazioni ovattate e disincantate dell’Inghilterra della regina “nera” Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, primo membro bi-razziale della famiglia reale inglese.
Le ambientazioni
Nella serie a dominare è un’attenta ricerca della location perfetta e infondo il successo di Bridgerton è dovuto anche ad un pertinente utilizzo delle giuste ambientazioni. Nulla viene lasciato al caso, dalle scene girate in esterna fino ai lussuosi e nobiliari interni di palazzi e residenze imperiali. La dimora di Simon, il chiacchieratissimo duca di Hastings è stata ricostruita al numero 16 di Queen Anne’s Gate, mentre la dimora della famiglia Bridgerton si trova a Chesterfield Walk di Greenwich.
Il Greenwich Park Rose Garden riproduce invece la Londra in cui si svolgono i fatti, caratterizzata da sontuose abitazioni come quella di casa Danbury ed altre sfarzose location. Le principali scene in esterna sono state realizzate a Bath, cittadina del Regno Unito all’interno della contea del Somerset. Anche Abbey Green è stata usata come ambientazione per numerose riprese in esterna, in modo da ricreare alcuni ambienti londinesi dell’età Regency.
La sceneggiatura
I dialoghi in Bridgerton sono coerenti con l’epoca in cui si svolgono i fatti. A partire dalle cronache scandalistiche della misteriosa Lady Whistledown fino ad arrivare ad argomentazioni più scottanti e di meno agevole trattazione. Non traspare mai alcun senso di volgarità, nemmeno quando la produttrice si trova a narrare di tematiche a luci rosse come quella della non educazione sessuale del tempo. Un’attenzione alla parola che fa la differenza, supportata anche da un sapiente utilizzo del doppiaggio internazionale. La serie è infatti tra le più viste di sempre su Netflix ed è stata tradotta in ben 36 paesi.
Il cast
Molto spesso a fare la storia in un prodotto che funziona è anche il cast. Non si tratta di un luogo comune, ma di un vero e proprio dato di fatto. I protagonisti in Bridgerton si prestano alla perfezione agli stereotipi di bellezza del tempo e rispecchiano anche vezzi e pregi tipici di quella società. Tra tutti, la stessa Phoebe Harriet Dynevor che interpreta Daphne, la maggiore di casa Bridgerton, sembra uscita dalla tela di un pittore ottocentesco e incarna la perfetta dama.
Protagonista maschile è il bel duca Simon Basset interpretato da Regè-Jean Page, non solo bello ed impossibile, ma anche preda dell’orgoglio e tormentano dai fantasmi del passato. Anche questo personaggio corrisponde ai canoni dell’impeccabile gentlemen. In generale l’affresco di Van Dusen, supportato da un magistrale uso dei costumi è centrato concettualmente e ben calato nelle vicende della serie.
I riferimenti al mondo del wedding
Bridgerton è prima di tutto una serie sui sentimenti. Non a caso cuore della narrazione è la cosiddetta stagione mondana in età reggente. Quel particolare periodo dell’anno in cui le ragazze in età da marito facevano il proprio debutto in società in cerca del pretendente perfetto. In questo i produttori hanno fatto ben attenzione a rifuggire da un’accanita misoginia mettendo in risalto le più nobili intenzioni delle giovani donne. La protagonista Daphne vuole sposarsi per amore e per far ciò è disposta anche a fare delle rinunce. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo in cui il settore del wedding è completamente in stallo, la serie invita a sognare e a non perdere la speranza.
Perché è un successo
E in ultimo, il 5 motivo per guardare Bridgerton è forse quello più banale, ma non per questo meno valido. Perché è un successo di critica e di pubblico e a parlare sono i numeri. Stando ai dati raccolti da Netflix, Bridgertone nei soli primi 28 giorni di pubblicazione sul catalogo potrebbe essere vista da circa 63 milioni di abbonati in tutto il mondo. Attualmente la serie, che ha debuttato il 25 dicembre, è stabile al primo posto della Top Ten italiana e in altri 76 paesi. Segno che il mondo ha ancora bisogno di sognare, il merito va ai produttori che hanno saputo commutare tale desiderio in una macchina macina consenso.
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