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I famosissimi Bronzi di Riace sono spesso protagonisti di nuove ipotesi di scoperta, l’ultima arriva da Messina. Secondo Daniele Castrizio, infatti, docente di Numismatica greca e romana all’Università di Messina e membro del comitato scientifico del MArRC, le fattezze originarie delle statue sarebbero ben diverse da come le conosciamo oggi.
I Bronzi di Riace ripescati nelle acque di Riace nell’agosto del 1972, secondo il professore, in origine erano cinque e non due. Ancora secondo il docente ordinario, le staue facevano parte di un gruppo statuario che rappresentava il momento subito precedente al duello fratricida fra Eteocle e Polinice, fratelli di Antigone.
La ricostruzione di Castrizio affonda in fonti letterarie e iconografiche e si poggia sul mito dei Sette a Tebe collegato con quello di Edipo. L’ipotesi troverebbe inoltre conferma con la corrispondenza con gli ultimi risultati delle indagini condotte su patine e argilla. Lunghi e accurati studi che a settembre prenderanno forma con la pubblicazione degli atti del primo convegno internazionale su “I Bronzi di Riace e la bronzistica di V a.C.”, organizzato dal Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina nel 2018.
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