Sono passati 17 anni da Corea-Italia, partita degli ottavi di finale del Mondiale 2002, ma per i tifosi italiani dimenticare quella partita è impossibile. A rendersi protagonista quel giorno, non furono i giocatori in campo, ma l’arbitro ecuadoriano Byron Moreno.
Quel giorno il direttore di gara prese una serie di decisioni arbitrali che penalizzarono e non poco gli azzurri in campo, e che contribuirono all’eliminazione dell’Italia, punita dalla rete di Ahn nei tempi supplementari.
Tra le decisioni più discusse Il cartellino rosso a Totti per una simulazione inesistente, un gol annullato a Tommasi per un fuorigioco che non c’era, ed un fallo non fischiato su Zambrotta, che uscì per infortunio.
Proprio su quest’ultimo episodio, è tornato a parlare oggi l’arbitro ecuadoriano, che durante un’intervista nel suo paese, ha ammesso che su Zambrotta commise un errore di valutazione, e che il giocatore coreano andava espulso. Un’ammissione che oggi fa ancora più rabbia, dato che quella del 2002 è considerata ancora oggi la Nazionale più forte degli ultimi anni, anche più di quella che nel 2006 vinse i Mondiali in Germania.
Dopo 17 anni arriva una prima ammissione di errore, con la sensazione in Italia che non sarà l’ultima.
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