Il Decreto Rilancio sta già creando forte scompiglio all’interno della maggioranza. In particolare la richiesta di un prestito di oltre 6 miliardi garantiti dallo Stato da parte di FCA. Tra i favorevoli troviamo il capo di Italia Viva Matteo Renzi che, tramite un tweet aveva posto la domanda “che male c’è? Un’azienda che investe in Italia“. Il prestito richiesto, secondo Renzi aiuterebbe a mantenere aperte le aziende Fiat in Italia. Ma la risposta di Carlo Calenda, ex titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, non è tardata ad arrivare.
Carlo Calenda ha così risposto, sempre su Twitter, scrivendo: “Te lo spiego in parole semplici 1) FCA non ha mai rispettato il piano degli investimenti previsto per l’Italia; 2) avrebbe la liquidità per sostenere il gruppo ma la tiene nella capogruppo per distribuire un maxi dividendo pre fusione PSA: 3) quel maxi dividendo non verrà tassato.” Di mali, secondo l’ex ministro Carlo Calenda dunque ce ne sarebbero eccome.
All’interno della maggioranza solo il partito di Renzi sembra propenso a sostenere il prestito alla FCA mentre diversi esponenti della maggioranza sono completamente in disaccordo. Primo fra tutti a partire dall’ex ministro PD Andrea Orlando, che ha tuonato: “Un’azienda che chiede ingenti finanziamenti allo Stato italiano riposta la sede in Italia.”
Anche tra i 5 Stelle il malumore è cosa abbastanza risaputa e diffusa. Insomma, come sempre, l’ex leader del PD si trova a combattere da solo una guerra già persa in partenza.
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