Calenda presenta la soluzione del Governissimo. Perchè per il novello dem sarebbe la soluzione ottimale
Alla vigilia della
direzione Pd e, soprattutto, a poche ore dall’intervento di
Matteo Renzi a
Che Tempo che fa (che potrebbe far saltare il banco ancor prima del tempo), continua la diatriba interna al maggiore partito di
centro-sinistra. Con una spaccatura netta che metterebbe in ginocchio i dem con
qualsiasi decisione, ad aggravare la situazione è l’intervento del Ministro dello Sviluppo Economico in pectore
Carlo Calenda. Nella trasmissione di
Lucia Annunziata In mezz’ora, infatti, il neo tesserato
Pd ha aggiunto un’ulteriore posizione alle tante già presenti nella compagine guidata da
Martina.
Calenda, dopo i distinguo di rito rispetto al
M5S, ha esternato la sua preferenza sul futuro Governo della nostra nazione con un coinvolgimento di tutto lo spettro partitico. Al contrario delle due
voci ufficiali – quella della
sponda ai pentastellati e quella dell’opposizione a tutti i costi – il Ministro predilige un
coinvolgimento totale che accontenti tutti e nessuno e ponga fine, almeno dal suo punto di vista, alla diatriba istituzionale di questi giorni. L’esternazione di
Calenda, in realtà, evidenzia delle conseguenze tanto partitiche quanto politiche di breve termine. Considerando il primo ambito è facile individuare come il
novello democratico abbia fatto della recente appartenenza un punto d’onore. In sostanza pur di non rendere il partito
stampella – sempre secondo il suo punto di vista, con tanto di accettazione formale della sconfitta – si preferisce un mega agglomerato in cui, al di là dei singoli provvedimenti urgenti, si debba contrattare su qualsiasi altro tipo di intervento. Un
Governo tecnico (non di professori, come affermato dallo stesso
Calenda) celato da quell’alone partitico che ha distinto gli ultimi cinque anni di Legislatura. Una visione gattopardiana, praticamente, ma con quella sfumatura di
volemoce bene che renda il tutto più accettabile. Questo elemento si ricollega al secondo punto, diverse volte ripreso dal Ministro che ha più di un risvolto nell’ambito istituzionale. Difatti, guardando con ansia ai prossimi onerosi appuntamenti (soprattutto con l’
Europa),
Calenda propone un Governo che riesca a rattoppare le mancanze dell’anno corrente per poi rimandare qualsiasi altro tipo di discussione in futuro.