Non è iniziata nei migliori dei modi la sua seconda avventura in terra di Albione. Antonio Conte, dopo aver inizialmente rifiutato le avance del Tottenham in estate, non si aspettava certo una situazione del genere dopo aver accettato di sposare la causa Spurs. Tutta l’euforia e la grinta del tecnico pugliese sembra pian piano sempre più spegnersi dinanzi alle difficolta che i londinesi stanno riscontrando in questa stagione.
Ultima piaga in questo primo mese e mezzo sulla panchina del Tottenham è sicuramente il focolaio scoppiato all’interno dello spogliatoio. Ben 8 giocatori e 5 componenti dello staff tecnico sono risultati positivi in quest’ultima settimana, con tanti altri atleti messi in quarantena. Una tragedia considerando che Conte aveva appena iniziato a far capire le sue idee calcistiche e che sicuramente costituirà un bel rallentamento nella crescita collettiva della squadra.
Se ciò non bastasse, gli Spurs sono incappati anche in una situazione delicata in Conference League. A causa appunto del grande focolaio scoppiato all’interno del club londinese, gli uomini di Conte non sono potuti partire per la Francia giovedì scorso per disputare l’ultima partita del girone contro il Rennes. Questa mancata partecipazione è stata all’inizio condivisa con la UEFA, che aveva annunciato il rinvio della partita, per poi fare dietrofront e dichiarare che l’incontro non sarebbe stato recuperato. Per questo motivo al Tottenham andrà assegnata quasi sicuramente la sconfitta a tavolino, e di conseguenza l’eliminazione per il prossimo turno di Conference.
Situazione che di certo ha deluso e non poco Conte. L’ex allenatore dell‘Inter ha dichiarato ieri in conferenza stampa: “Vogliamo giocare. Penso che il Tottenham meriti di giocare l’ultima partita del girone. È una situazione veramente strana perché non abbiamo giocato, ma non per colpa nostra. Meritiamo la possibilità di giocare l’ultima partita e di provare a passare al turno successivo.”
Situazione diversa invece in Inghilterra. I tempi ristretti, causati da un calendario compresso, hanno costretto la Federcalcio inglese a non poter rinviare la prossima partita degli Spurs contro il Leicester. Infatti questa sera gli uomini di Conte, o almeno quei pochi rimasti, dovranno affrontare Brendan Rodgers e le sue foxies, altrettanto colpiti dal Covid. La decisione del massimo organo calcistico britannico non ha trovato d’accordo i due allenatori, che nelle rispettive conferenze stampa pre-match hanno entrambi dichiarato le loro perplessità per il normale svolgimento dell’incontro.
Sta di fatto che il proseguo della stagione degli Spurs sarà sicuramente condizionato da questo punto in avanti. Anche se in campionato Conte è riuscito a mantenere un ottimo ruolino di marcia vincendo quasi tutte le partita, la mancata qualificazione in Conference peserà notevolmente sul giudizio finale. Certo non per motivazioni da imputargli, causate da forza maggiore, ma che vedono forse la favorita principale del torneo uscire in modo discutibile e impronosticabile. Una delusione che si spera non condizioni il cammino del Tottenham di questa stagione.
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