La Cappella Pignatelli di Napoli, prezioso tesoro del Rinascimento, dopo 50 anni di chiusura al pubblico e degrado conservativo da lunedì 25 giugno è di nuovo aperta.
I lavori di restauro sono stati conclusi in tempi brevissimi, così da inscrivere questo grande successo nel progetto “Centro storico di Napoli – Valorizzazione del sito Unesco” finanziato dall’UE, che ha visto la rinascita di 28 monumenti e chiese partenopei.
Una manifestazione incentrata non solo sulla Musica, dove Rossini la fa da padrone, ma anche di un ciclo di quattro lectio magistralis con lo storico Paolo Isotta sulla musica napoletana.
Sono così riaperti al pubblico gli affreschi di Fedele Fischietti, i marmi, le maioliche e gli stucchi, nonchè la scoperta di un dipinto del ‘500 posto dietro l’altare che raffigura la Deposizione di Cristo.
Il restauro è stato supervisionato e finanziato dall‘Università Suor Orsola Benincasa, che ha ricevuto in eredità la cappella attraverso una donazione dei Pignatelli.
Non mancano anche i sepolcri di famiglia come quello di Carlo Pignatelli, realizzato dallo scultore ed architetto Tommaso Malvito, di Caterina Pignatelli, ad opera dello spagnolo Diego Silòe.
Questo monumento è diventato la sede della Cattedra Permanente di Culture d’Europa, dove si svolgeranno lezioni aperte su storia ed Europa, che darà un respiro internazionale alla città.
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