Carnevale: le origini della festa più pazza dell’anno
Ma cosa sappiamo davvero sul Carnevale? Una carrellata di tradizioni tra riti antichi, cibo, mascheramenti e riti propiziatori
Oggi, martedì 13 febbraio 2024, è Carnevale, il termine deriva dal latino carnem levare, letteralmente significa “togliere la carne” e fa riferimento al banchetto che si teneva il martedì grasso. Scopriamo, insieme, qual è l’origine della festa e dove nasce.
Il Carnevale è una festa mobile e un periodo dell’anno cattolico/cristiano che precede il tempo liturgico della Quaresima e prevede celebrazioni pubbliche a febbraio o all’inizio di marzo, includendo eventi come parate, giochi di strada e altri intrattenimenti, che combinano alcuni elementi di un circo. Costumi e maschere consentono alle persone di mettere da parte la loro individualità quotidiana e sperimentare un accresciuto senso di unità sociale.
Altre caratteristiche comuni del Carnevale includono battaglie simulate con i coriandoli, espressioni di satira sociale, costumi grotteschi, e un generale capovolgimento delle regole e delle norme quotidiane. La tradizione italiana di indossare maschere risale al Carnevale di Venezia nel XV secolo e per secoli è stata un’ispirazione per il teatro greco e la commedia dell’arte.
Carnevale: storia e origini della festa
Al di là della religione, Carnevale sembra avere origini molto antiche. Nell’antica Roma si celebravano cerimonie pagane in onore del Dio Saturno: i Saturnali. Il Dio Saturno avrebbe propiziato l’inizio dell’anno agricolo infatti, con questa ricorrenza, si intendeva salutare l’inverno ed accogliere la primavera e la fertilità con i festeggiamenti, durante i quali non vi era più differenza tra nobili e plebei, grazie all’uso delle maschere, indossate come difesa contro le potenze diaboliche ostili, con la speranza che avrebbero reso il futuro raccolto abbondante.
Cosa si mangia nel giorno di Carnevale?
Questo festival è noto per essere un momento di grande indulgenza prima della Quaresima con il bere, l’eccesso di cibo e varie altre attività di indulgenza. Ad esempio, frittelle, zeppole, ciambelle e altri dolci vengono preparati e mangiati per l’ultima volta. Durante la Quaresima si mangiano meno prodotti animali e gli individui hanno la possibilità di fare un sacrificio quaresimale, rinunciando così a un certo oggetto o attività del desiderio.
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