Casa a Natale è il nuovo singolo di Tiziano Ferro, un regalo che tutti i fan troveranno sotto l’albero a partire da venerdì 11 dicembre. Il brano estratto dall’album “Accetto Miracoli: l’esperienza degli altri” racconta la quotidianità e la spontaneità di una delle festività più attese dell’anno, il Natale. La timbrica unica del cantautore di Latina danza sulla penna di Giordana Angi, autrice del testo.
I fedelissimi di Ferro conosceranno già il pezzo che in realtà fa parte della tracklist di “Accetto Miracoli” album pubblicato sotto etichetta Virgin Universal appena un anno fa. La traccia torna nella raccolta di cover dell’artista e diventa la numero 23. L’inedito si pone l’obiettivo di suonare con maggior potenza espressiva, visto il delicato periodo legato all’emergenza Covid-19.
Casa a Natale già a partire dal titolo rivela all’ascoltatore la sua primissima intenzione di trasmissione di valori forti, quali la condivisione e la gioia di stare in famiglia. Ma come spesso accade, il calore del focolaio domestico si trasforma spesso anche in momenti di profonda riflessione.
“Nella cultura in cui sono nato il Natale diventa sempre qualcosa: amplifica sensazioni, emozioni, aspettative, delusioni, la percezione stessa delle cose. Diventa il filtro attraverso il quale guardiamo al mondo in maniera diversa, ha l’innegabile capacità di farti fare i conti con te stesso e di obbligarti a fare progetti per l’anno nuovo” racconta Tiziano Ferro a proposito del suo nuovo singolo natalizio.
“CASA A NATALE nasce da una frase che mi ero appuntato su un quaderno durante le feste di alcuni anni fa e che dice ‘Urlano al telegiornale nel servizio sul caos che precede il mio Natale’. La canzone, nonostante la vena malinconica, è anche molto coraggiosa: parla della voglia di attraversare la fine dell’anno e arrivare all’anno nuovo con una luce diversa” spiega ancora il cantante, dando dimostrazione di come una canzone possa nascere dai momenti più inaspettati.
Mi arrendo
Mi arrendo al freddo che fa da quando ti sei arreso
Io non sono nessuno
Ma tu sei troppo
Chi ero ormai è un mistero
Ma tu sei troppo A casa ci sto sempre o niente, i giorni li conto a mente
Ma perdo il numero perché il mio lavoro è il perdono
Di deserto sono esperto
Eppure mi ci perdo ancora
Con tutto quello che mi piace
Con tutto quello che odio di me
Con tutto quello che non mi piace di te
Con tutto quello che vorrei da te
Con tutto quello che mi piace
Con tutto quello che odio di me
Con tutto quello che no, non mi piace di te
Con tutto quello che vorrei a casa a Natale Sono solo ed è sempre stato così
Il pregio del difetto, il fatto che lo ammetto
Ho applaudito, ho annuito
Squilibrio del controllo il fatto che ora crollo E ho chiesto a un passante chi sono
Mi ha risposto, “chi non ricordavo”
Come fa paura la tua faccia se allo specchio non la vedi più
Di eterno sono esperto eppure mi ci perdo ancora Con tutto quello che mi piace
Rit.
Con tutto quello che vorrei a casa a Natale Giovedì, venerdì, lunedì
Lunedì, giovedì, venerdì
Immaginavo di averti così
Ma non immaginavo di vederti così
Giovedì, venerdì, lunedì
Lunedì, giovedì, venerdì
Urlano al telegiornale
Nel servizio sul caos che precede il mio NataleCon tutto quello che mi piace
Rit.
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