Caso Siri, le parole di Salvini: “Resta al suo posto”
Continua a tenere banco il caso Siri all’interno della maggioranza. Salvini segue la linea garantista, Di Maio spinge per le dimissioni
Matteo Salvini continua a ripeterlo: “Siri resta al suo posto“. Il caso del sottosegretario indagato per corruzione continua a dividere le due compagini governative. Salvini difende a spada tratta il suo uomo, con atteggiamenti e dichiarazioni di Berlusconiana memoria. Secondo il leader leghista infatti “si è sempre innocenti fino a sentenza definitiva” e poi, proprio come faceva il leader di Forza Italia, si scaglia contro i magistrati affermando che “in un paese normale quando si indaga qualcuno si deve sentire subito cosa ha da dire, non una settimana dopo“.
Su una linea più giustizialista si muove la sua controparte Luigi Di Maio. Il leader penta-stellato continua a chiedere le dimissioni del sottosegretario Siri, cercando di mettere pressioni non solo a Salvini ma anche al premier Conte che secondo il Ministro del Lavoro “spingerà Siri alle dimissioni“. Per i 5 Stelle il caso Siri è diventata una forte arma in vista delle elezioni europee per cercare di risollevare le percentuali del movimento, in calo da tempo.
Il “caso Siri” sta diventando una vera e propria lotta ideologica all’interno della maggioranza. I 5 Stelle non possono permettersi altri passi falsi dinanzi ai propri elettori e una sconfitta sul fronte della lotta alla corruzione sarebbe devastante per il movimento che da sempre ne fa uno dei suoi cavalli di battaglia. Sul versante opposto si trova invece la Lega che è portavoce di una linea più attendista rispetto alle vicende processuali e più morbida nella lotta alla corruzione. Gli ultimi scontri non hanno ancora portato a fratture insanabili, ma alla lunga potrebbero minare in maniera irreparabile la tenuta del Governo.
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