Caso Siri, Di Maio torna a parlarne: “Siri deve dimettersi”
Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico è tornato a rinfocolare le divisioni nel governo sul caso Siri, chiedendone le dimissioni
Continuano le tensioni interne alla maggioranza in merito alla vicenda giudiziaria che vede indagato Armando Siri, senatore e sottosegretario ai Trasporti. Siri, uomo di fiducia di Matteo Salvini, è indagato. Già nei giorni scorsi la cosa aveva suscitato scontri nella maggioranza di governo, con i leghisti che difendono Siri e i Cinque Stelle che ne chiedono le dimissioni immediate.
Oggi Luigi Di Maio, ministro e leader del Movimento Cinque Stelle, è tornato sulla questione, chiedendo nuovamente le dimissioni del sottosegretario leghista. “Siri si deve dimettere da sottosegretario e se non lo fa, chiederemo a nome del governo che lo faccia, anche al presidente del Consiglio, perché noi lo abbiamo disinnescato in qualche modo, togliendogli le deleghe ma quella è un’indagine di corruzione che riguarda anche fatti di mafia“.
Il vicepremier non ha trattenuto critiche evidenti all’alleato Salvini, che continua ad avere una linea di tutela nei confronti di Siri, e che oggi era in Sicilia per festeggiare la lotta alla mafia. “Puoi anche andare a Corleone a dire che vuoi liberare il Paese dalla mafia, ma per farlo devi evitare che la politica abbia anche solo un’ombra legata a inchieste su corruzione e mafia“, ha dichiarato infatti Di Maio.
Matteo Salvini, dal canto suo, ha cercato di fare muro contro le frecciate di Di Maio, senza rispondere nel merito ma lasciando cadere la cosa: “Mi piacerebbe“, afferma il leader leghista, “che il 25 aprile sia la giornata dell’unione e della pacificazione nel nome dell’Italia che verrà, poi ognuno si tiene proprie idee, distanze, e obiettivi: ho scelto Corleone per dire ai giovani che vince lo Stato“.
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