Caterina Guzzanti: “fatico a parlare con persone che non hanno senso dell’ironia”
Caterina Guzzanti arriva al Giffoni per la prima volta: "l'anno prossimo non so se ci sarò ma iscriverò mio figlio"
Grande protagonista della seconda giornata del Giffoni Film Festival è senza dubbio Caterina Guzzanti. Per la prima volta al Festival, visibilmente emozionata, la Guzzanti ha sottolineato l’importanza del Festival come strumento di sviluppo e dibattito sano e costruttivo.
Il calore dei Giffoner e l’emozione della Guzzanti
Caterina Guzzanti, arriva in sala visibilmente emozionata: “Sono piacevolmente terrorizzata, lo ammetto”. Un boato di benvenuto, più che un saluto, ad accoglierla alla Truffaut dalla prima all’ultimissima poltrona risuona dai jurors la citazione cult di “Boris”, amatissima serie che l’ha vista esplodere sul piccolo schermo, nel ruolo di Arianna. “E’ il personaggio che più mi rassomiglia e continua a distanza di anni a sorprendermi”.
Una serie che è diventata un fenomeno anche all’estero, in una nuova quarta stagione “che gli è scoppiata fra le mani, praticamente, e in modo del tutto inaspettato. Una grande soddisfazione, soprattutto vederla doppiata in turco o tedesco fa piuttosto ridere”. Il modo di fare fiction e non solo, è cambiato in maniera drastica e anche velocemente con un’ultima stagione dedicata a temi del tutto nuovi come l’algoritmo “furbo”, il politically correct e le nuove piattaforme. “Non sento alcuna nostalgia rispetto alle altre tre stagioni, ne abbiamo abbastanza dell’Italia di quindici anni fa!”. E l’impatto che “Boris” ha avuto anche sul cinema è indiscutibile: “Se il pubblico è felice, vuol dire che il lavoro è fatto molto bene. Se sembriamo bravi, allora vuol dire che siamo bravi”.
ARTICOLO SUCCESSIVO