Celiachia: sfide e progetti per garantire la sicurezza alimentare degli studenti
In Italia sono 251.939 i casi diagnosticati di celiachia: con l'inizio dell'anno scolastico, molti studenti si trovano ad affrontare la gestione della malattia anche durante i pasti scolastici in mensa
La celiachia è una malattia autoimmune cronica che provoca infiammazione dell’intestino tenue in seguito all’assunzione di glutine. Questa condizione colpisce persone geneticamente predisposte e si manifesta con una vasta gamma di sintomi, che possono variare dalla diarrea intensa e perdita di peso, a sintomi extraintestinali e l’associazione con altre patologie autoimmuni.
La situazione in Italia
Secondo i dati del Ministero della Salute, in Italia sono 251.939 i casi diagnosticati di celiachia. Tra questi, circa 32.000 sono studenti che frequentano la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Con l’inizio dell’anno scolastico ormai alle porte, questi studenti si trovano ad affrontare la gestione della malattia anche durante i pasti scolastici in mensa. Interris.it ha approfondito il tema intervistando la dott.ssa Susanna Neuhold, responsabile nazionale qualità e sicurezza alimentare dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC).
L’intervista
Dott.ssa Neuhold, quali iniziative ha promosso l’AIC in vista del nuovo anno scolastico per tutelare e informare gli studenti con celiachia?
“Noi abbiamo diffuso una news sul sito www.celiachia.it, la quale ricapitola un piccolo vademecum per le famiglie che si affacciano per la prima volta alla scuola e hanno dei figli celiaci. Qui vengono illustrate le modalità per richiedere il pasto senza glutine in mensa, ovvero un diritto sancito dalla normativa italiana e quasi unico al mondo. Vi sono poi anche una serie di consigli pratici su come gestire al meglio le diverse situazioni che possono verificarsi nell’ambiente didattico, come ad esempio la gita di classe o le metodologie per la realizzazione di piccoli lavori con la pasta di pane. Tale iniziativa viene ripetuta spesso perché, all’inizio di ogni anno scolastico, ci sono nuove famiglie che entrano in contatto con questa realtà e, di conseguenza, hanno la necessità di ricevere delle informazioni di base per vivere serenamente questo momento emozionante, sia per i genitori che per i bambini”.
I progetti dell’AIC per le scuole
AIC ha lanciato i progetti “In fuga dal glutine” e “A scuola di celiachia”. Cosa si propone ciascuno di questi?
“Queste due attività sono dedicate alle scuole, durano tutto l’anno e sono pensate per due target diversi. ‘In fuga dal glutine’ è rivolto alla scuola dell’infanzia nonché alla scuola primaria e mira a raccogliere una corretta informazione sulla celiachia e sulla dieta senza glutine. Lo stesso ha però un valore aggiunto: è un intervento didattico ma anche ludico nel quale, i bambini, in una sorta di gioco dell’oca, devono effettuare una gara a squadre per preparare la merenda alla festa di compleanno di un loro compagno. Non è però detto che questo bambino sia celiaco, ma può avere un’altra allergia alimentare oppure aver fatto una scelta di carattere etico. Ciò è molto arricchente in quanto, oltre a far conoscere queste diete speciali, insegna a vedere la diversità non come un limite ma come una ricchezza, facendo conoscere loro nuovi sapori e altre provenienze geografiche. Tale progetto è gratuito è coperto coi fondi del 5 x 1000 che le persone decidono di destinarci. Il progetto ‘A scuola di celiachia’ invece, ha un target molto diverso ed è rivolto agli studenti e alle studentesse degli istituti alberghieri, ovvero i ristoratori di domani, che devono imparare ad accogliere clienti celiaci o con altre diete speciali. Abbiamo quindi creato uno specifico kit didattico, il quale viene fornito agli insegnanti che vengono a loro volta formati da noi per poterlo trasmettere nella maniera migliore ai loro studenti attraverso diverse modalità”.
Futuri obiettivi per la sensibilizzazione sulla celiachia
Quali sono i suoi auspici per il futuro in merito alla sensibilizzazione sulla celiachia?
“La conoscenza della celiachia, nel corso degli anni, ha fatto molti passi avanti. L’Italia, ad oggi, è vista come un’eccellenza da questo punto di vista. Auspico però che, la sensibilizzazione su questi temi, cresca ancora. Inoltre, vorrei che, nello spirito di cooperazione proprio di Aic, ciò non fosse solo una questione italiana ma anche di carattere internazionale. Noi, ad esempio, lavoriamo molto con delle associazioni di altri Paesi, come la Slovenia, con la quale stiamo cercando di collaborare per migliorare la situazione delle persone con celiachia attraverso strumenti di respiro internazionale”.
Fonte: Interris.it
ARTICOLO PRECEDENTE
AIR Campania, dal 12 settembre via al piano regionale di trasporto scolastico
ARTICOLO SUCCESSIVO
Salerno, il Comune finanzia fuochi d’artificio e festeggiamenti per San Matteo