CGIL, ormai probabile l’elezione di Landini a segretario
Al congresso di Bari il sindacato rischia la spaccatura tra i sostenitori dei due candidati, ma ora si profila un accordo su Landini
Il congresso della CGIL, la Confederazione Generale Italiana del Lavoro, in corso in questi giorni a Bari, è particolarmente importante per il sindacato, dopo la lunga stagione guidata da Susanna Camusso. Tuttavia, la CGIL rischia di presentarsi spaccata: da una parte i sostenitori di Maurizio Landini, storico esponente dei metalmeccanici della FIOM, sostenuto anche dalla segretaria uscente, la Camusso appunto, dall’altra l’ala che fa capo a Vincenzo Colla, ex segretario del sindacato nella regione Emilia-Romagna.
Tra le due anime sembrava non potesse esserci conciliazione, senza nessuna maggioranza schiacciante in vista, anche se Landini appariva come leggermente favorito. Per evitare però una conta e chiudere il congresso con il risultato più unitario possibile, già nei giorni scorsi erano partiti tentativi di mediazione. Nella CGIL infatti, è tradizione ricerca l’accordo più ampio possibile nella scelta degli organi dirigenti come nelle posizioni politiche assunte.
Proprio in questo spirito, dunque, sembrerebbe che si stia profilando all’orizzonte un accordo per eleggere Maurizio Landini segretario, e Vincenzo Colla vice segretario. In questo modo, secondo i delegati, si riuscirebbe a trovare una sintesi, unendo le diverse componenti senza spaccare il sindacato.
Oggi pomeriggio i delegati al congresso dovranno eleggere l’assemblea, che, se tutto dovesse andare in porto, eleggerebbe domani Maurizio Landini come segretario generale. In seguito, il neo eletto segretario dovrà proporre una rosa di nomi che andranno a compere la segreteria nazionale, specificando per ciascuno le deleghe e gli ambiti di lavoro. La segreteria, infine, dovrà essere approvata dall’Assemblea. Pare, inoltre, che Gianna Fracassi, sostenitrice di Landini, potrebbe affiancare Colla nel ruolo di vice segretario, mentre quest’ultimo avrebbe strappato la nomina in segreteria di Emilio Miceli, sindacalista leader nel settore dei lavoratori chimici.
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