Era in una cucina, scambiata per un’icona vecchia e inutile, il Cristo deriso di Cimabue. L’anziana signora che ha convissuto per anni con quest capolavoro l’ha poi fatta stimare.
Si è così svelato il mistero: la pittura a uovo, realizzata da Giotto, su fondo oro, faceva parte di un dittico di otto pannelli dove era inscenata la Passione di Gesù.
Si tratta di una tavola che misura solo 25,8×20,3 centimetri e raffigura il momento in cui Cristo, flagellato e torturato da una corona di spine sul capo, sopporta il suo martirio dino alla morte.
L’opera è stata battuta pochi giorni fa all’asta a Senlis (Francia) da Actéon, per la cifra di 24 milioni di euro. Il Maestro Rinascimentale non solo ha battuto un record, ma ha reso anche l’anziana signora una milionaria.
Fino a questa sensazionale scoperta, erano state rinvenute solo la Maestà con due angeli e la Flagellazione di Cristo, conservate alla National Gallery di Londra e alla Frick Collection di New York.
Il direttore della casa d’aste Dominique Le Coent, ha dichiarato che questo è il dipinto pù prezioso mai visto, insieme al Salvator Mundi di Leonardo e al Massacro degli innocenti, di Rubens.
Le opere di Cimabue sono rarissime: è dal 2000 che non se ne vendevano più.
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