Liu Xia, moglie del dissidente Liu Xiaobo, ha lasciato la Cina dopo otto anni di domiciliari. La donna, condannata alla reclusione nonostante non sia mai stata formalizzata un’accusa, è riuscita a prendere un volo per Berlino. Il permesso di lasciare il Paese le era stato già negato due volte a poche ore dalla partenza. Secondo quanto riferito in conferenza stampa dalla portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, la donna ha chiesto di partire per sottoporsi a delle cure mediche.
Durante una telefonata ad un amico aveva detto: “più facile morire che vivere“, a causa della depressione di altre patologie. In seguito a queste dichiarazioni, la comunità artistica ed intellettuale, coadiuvata da petizioni online, ha iniziato ad interessarsi alla vicenda. Da anni, inoltre, la Germania si è mobilitata per accogliere la moglie del vincitore del premio Nobel per la pace, deceduto lo scorso anno. Xiaobo era stato condannato alla reclusione per “incitamento alla sovversione dei poteri dello Stato”.
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