La Cina impone la legge anti-secessione, timori per nuovi scontri
In Cina nuove norme sulla sicurezza nazionale ad Hong Kong. La città si prepara ad un addio al modello “un Paese, due sistemi”
È in arrivo la temuta stretta della Cina su Hong Kong, una mossa «a tutela della sicurezza nazionale». La nuova legge sanzionerà secessione, eversione contro lo Stato, terrorismo e interferenze straniere. La mossa supererebbe lo scrutinio del Parlamento dell’ex colonia e spianerebbe la strada all’apertura nella città di un Ufficio sulla sicurezza nazionale di Pechino. Dunque non saranno più necessari i permessi del Governo locale.
Il premier Li Keqiang ha affermato che l’obiettivo è «istituire solidi sistemi giuridici e meccanismi di applicazione per salvaguardare la sicurezza nazionale. Nelle due regioni Hong Kong e Macao i governi adempieranno alle loro responsabilità costituzionali».
La Cina seguirà «i principi e le politiche di riferimento» su Taiwan, opponendosi «con fermezza» e dissuadendo «qualsiasi attività separatista in cerca dell’indipendenza». Il premier ha assicurato che saranno «migliorate le disposizioni, le politiche e le misure istituzionali per incoraggiare gli scambi e la cooperazione tra le due parti. Li incoraggeremo – ha aggiunto – a unirsi a noi e a opporsi all’indipendenza e nella promozione della riunificazione della Cina».
Il governo di Taiwan chiede alla Cina di evitare «grandi turbolenze» a Hong Kong. Il Consiglio per gli affari continentali di Taipei ha definito sbagliato il comportamento del Partito comunista di incolpare le influenze esterne e «i separatisti dell’indipendenza di Hong Kong». La norma è destinata a scuotere alle fondamenta il modello “un Paese, due sistemi” che regola attualmente i rapporti tra Hong Kong e Pechino. Ciò comporterà una creazione nell’ex colonia con un nuovo round di prevedibili proteste del fronte anti governativo e pro democrazia.
La reazione USA
Dopo l’annuncio di Pechino, i senatori accelerano su una proposta di legge per imporre sanzioni contro funzionari e istituzioni cinesi che vorrebbero minare l’autonomia dell’ex colonia britannica. Il democratico Chris Van Hollen e il repubblicano Pat Toomey hanno dichiarato, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, che la legge su cui già stavano lavorando è diventata più urgente dato l’annuncio di Pechino. Gli obiettivi della proposta di legge includeranno funzionari cinesi che applicano la nuova legislazione sulla sicurezza nazionale. “Vorremmo imporre sanzioni a persone che sono complici della repressione illegale della Cina su Hong Kong.” ha dichiarato Van Hollen.
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