3 Febbraio 2020 - 10:56

Coronavirus: altro decesso nelle Filippine, un cinese arrivato da Wuhan

Coronavirus, riapertura attività

Il coronavirus ha colpito anche le Filippine, dove si registra il primo decesso. Si tratta di un 44enne cinese arrivato da Wuhan. Intanto sono 443 le persone dimesse o guarire in tutto il mondo, mentre i nostri cittadini si preparano a rientrare in Italia

Nonostante i passi in avanti fatti per debellare e prevenire il Coronavirus, non si arresta il bilancio dei decessi. L’ultima vittima è stata registrata nelle Filippine, si tratta di un cinese di 44 anni arrivato da Wuhan. Nella città focolaio dell’infezione i contagi salgono a quota 14,450, ad oggi sono 304 le vittime.

Arriva da l’OMS lo stato d’emergenza globale a fronte del virus che ormai si è diffuso in 27 paesi fuori dalla Cina. Intanto sono 443 le persone che hanno contratto il coronavirus, ma dimesse o guarire, un forte segnale di ripresa che lascia ben sperare. Per quanto riguarda l’Europa, in Germania segnalato un nuovo caso, facendo salire così i contagi a quota 10, due in più gli ammalati in Australia.

Il rientro dei nostri connazionali

Tutto è pronto per accogliere i nostri connazionali, isolati in Cina. L’aero con a bordo 56 italiani è atterrato all’aeroporto militare di Pratica di Mare. Gli italiani rimasti in isolamento a Wuhan dopo una breve ispezione medica sul posto, verranno poi trasportati al Campus olimpico della Cecchignola per accertamenti. La sfida dello staff medico è quella di mettere i nostri connazionali in quarantena, così da ridurre a zero il rischio di contagio. Coloro che dovessero manifestare sintomi sospetti verranno trasferiti all’ospedale Spallanzani, dal quale proprio ieri è arrivata la notizia dell’isolamento del virus che ora si potrà studiare e rendere curabile.

Nuova emergenza in Cina

Nuova emergenza dalla Cina, dalla quale arriva infatti l’appello per “urgente bisogno” di attrezzature mediche protettive contro il coronavirus. Lo riferisce la portavoce del ministero degli Esteri, lamentando  l’impossibile reperimento delle mascherine. Una vera e propria urgenza che si aggiunge allo scenario già drammatico che sta logorando la Cina.