19 Novembre 2020 - 18:35

Coronavirus: che Natale sarà? Le misure allo studio

immacolata

Contingentamento degli ingressi nei negozi e nelle vie dello shopping, pranzi e cene per pochi intimi: le misure allo studio per un Natale covid-free

Il Ministro per gli Affari Regionali Boccia ha convocato per i prossimi giorni un vertice con le Regioni, allargato anche al Comitato Tecnico Scientifico, l’ISS e il Ministro della Salute Roberto Speranza. Sul tavolo le misure da adottare dopo il 3 Dicembre, data in cui il DPCM attualmente in vigore scadrà, in vista delle Feste di Natale.

L’idea è quella di dare modo all’economia di rifiatare, magari tenendo aperti i negozi (nelle zone gialle e arancioni)  fino a tarda sera in modo da permettere agli avventori di non concentrarsi, e quindi creare assembramenti, nelle medesime fasce orarie. Un regime di semi-normalità è allo studio anche per i ristoranti ma, almeno per quest’anno, dovremo sicuramente rinunciare a veglioni e feste allargate, tanto che il nuovo DPCM potrebbe imporre la regola del sei per le persone da invitare a casa durante le Feste, o per i clienti da far sedere ad uno stesso tavolo al ristorante. Osservate speciali anche le vie dello shopping, per le quali si potrebbe prevedere un contingentamento degli ingressi.

Intanto si è risolta in un nulla di fatto la lettera con cui alcuni presidenti di Regione hanno chiesto al Governo di snellire il sistema dei parametri, che determina l’appartenenza di una Regione ad una fascia di rischio o ad un’altra: gli indicatori rimangono 21, ma rimane la possibilità per i Governatori delle “zone rosse” di allentare le misure in quelle aree o province in cui i dati del contagio appaiono più confortanti.

Tuttavia, alcuni Presidenti (come Emiliano che in Puglia ha chiesto la zona rossa per Foggia e la provincia di Bat) giocano d’anticipo per non rischiare di ipotecare negativamente il Natale. Un Natale il più normale possibile, ma che non potrà essere vissuto in alcun modo come da più parti qualcuno ha vissuto quest’estate: “a Gennaio, Febbraio ci troveremmo in una situazione insostenibile e non possiamo permettercelo”, avverte il Presidente del Piemonte Cirio.