5 Febbraio 2020 - 15:58

Coronavirus, Cina “Trovato farmaco”, l’OMS smentisce

Coronavirus dolly

Ore concitate per la lotta contro il Coronavirus. La Cina dice di aver individuato due possibili farmaci, ma l’OMS dichiara: “Ancora niente di concreto”

Ore concitate per la lotta contro il Coronavirus. E proprio dalla Cina fanno sapere che sarebbero stati individuati due farmaci capaci di contrastare il virus. Subito la risposta da parte dell’OMS che dichiara che al momento non esiste alcuna soluzione concreta. L’unico dato per ora certo è l’isolamento del DNA del virus.

Non esistono ancora terapie efficaci contro il 2019-nCoV e l’Oms ricord che solo studi su larga scala possono essere efficaci e sicuri. E sviluppare terapie o vaccini contro patogeni come questo di solito prende anni. Prima bisogna affrontare lunghe sperimentazioni e passare attraverso anche qualche sconfitta“: queste le parole di Tarik Jasarevic, portavoce dell’OMS.

Intanto anche Massimo Galli, docente dell’Università di Milano e primario dell’ospedale Sacco, parla di una terapia ancora lontana. Queste le sue parole: “Si sta lavorando con farmaci già noti, ma i test in vitro non sono sufficienti per trarre alcuna conclusione. In una situazione così critica si lavora con quello che si ha“.

Spiega il farmacologo Silvio Garattini: “Lo studio sull’anti-malarico clorochina è molto interessante. Il problema è che occorrono degli studi sull’animale prima di passare dalle sperimentazioni in vitro alla pratica clinica. I ricercatori cinesi stanno esaminando una serie di molecole esistenti, dagli antiretrovirali all’anti-malari, e questa è la via logica da seguire per avere delle terapie in tempi brevi. Il fatto è che la sperimentazione sull’uomo non è proprio semplice, a meno di non farla su grandi numeri: per la maggior parte, infatti, i pazienti affetti dal nuovo coronavirus guarirebbero comunque. Dunque è complesso valutare la reale efficacia di potenziali terapie i studi su piccoli numeri di pazienti. E’ molto importante, invece, la base di conoscenze che arrivano dalla sperimentazione animale, e certo in alcuni Paesi questo tipo di sperimentazione è più snella e permette di mettere in piedi ricerche in tempo brevi“.