10 Marzo 2020 - 12:55

Coronavirus, ecco i punti fondamentali del decreto: cosa fare e cosa non fare

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I punti fondamentali del decreto sul coronavirus: cosa è possibile fare e cosa è vietato, quali strutture resteranno aperte e quali chiuse

Il dpcm promulgato ieri prevede buona parte delle norme attivate nei giorni scorsi ma, stavolta, estese a tutto il territorio nazionale. Il primo punto fondamentale è che non esistono più zone rosse: in tutta Italia bisognerà seguire pedissequamente quanto dettato dal decreto al fine di limitare il più possibile la diffusione ed il contagio da coronavirus. Ecco spiegati i punti fondamentali del decreto.

Restare a casa il più possibile per evitare il contagio da Coronavirus

È indispensabile limitare al massimo le uscite, per il bene e la salute di tutti. È possibile andare a fare la spesa, purché a farlo sia solo un membro della famiglia. I supermercati, come ogni altra attività commerciale, rimarranno aperti fino alle 18. I centri commerciali resteranno chiusi nel fine settimana ad esclusione dei supermercati e delle farmacie. È concesso, naturalmente, recarsi a lavoro previa compilazione, anche al momento, del modulo di autocertificazione che certifichi il luogo di lavoro e il motivo dello spostamento.

Si può portare assistenza agli anziani, anche con spostamenti da un comune all’altro, o portare qualsiasi altro tipo di assistenza sanitaria sempre mediante compilazione del suddetto modulo. Palestre e locali adibiti ad attività sportive rimarranno chiusi fino al 3 aprile, ma si può fare attività sportiva in luoghi aperti ottemperando alle vigenti norme di distanza interpersonale di almeno un metro ed evitando luoghi affollati.

Locali, uffici e attività

Come già detto, qualsiasi attività commerciale dovrà chiudere i battenti a partire dalle 18 fino alle 6 del giorno successivo. Alcuni uffici pubblici saranno chiusi al pubblico grazie anche alla possibilità di ricevere gli stessi servizi tramite piattaforme online. Palestre, piscine, centri benessere, scuole di ballo, scuole, università, musei, biblioteche, cinema, teatri rimarranno chiusi fino al 3 aprile. Sospesi concorsi, eventi, congressi, occasioni di ritrovo, cerimonie civili e religiose (ivi comprese anche i funerali). Rimarranno aperti farmacie e parafarmacie, cimiteri, ambulatori medici e mercati rionali. Rimarranno in vigore consegne a domicilio, assistenza domiciliare, trasporti sociali e di merci.

Limitazioni

Nelle giornate festive e prefestive, i negozi nei centri commerciali (ad esclusione di supermercati e farmacie) rimarranno chiusi. Lo stesso vale per sabato e domenica. I mercati saranno consentiti dal lunedì al venerdì. Bar e ristoranti, come già detto, aperti fino alle 18 purché riescano a consentire una distanza minima di 1 metro tra i fruitori e senza servizio al banco.

Stop a Serie A

Stop anche alla serie A. Partite a porte chiuse, invece, per le coppe. Allenamenti sempre a porte chiuse solo per atleti tesserati professionisti. Sospese tutte le manifestazioni sportive.

Trasporti pubblici

Tutti i mezzi di trasporto, pubblici o privati, rimarranno in funzione. Strade e autostrade rimarranno aperte ma non sarà difficile trovare posti di blocco di Carabinieri o Polizia che accerteranno il motivo dello spostamento richiedendo il modulo di autocertificazione che giustifichi tale spostamento. In linea di massima, bisogna rimanere nel proprio comune di residenza. Nessuno stop per merci, camion e corrieri. Libertà di movimento anche per i frontalieri.

Infrangere le regole al decreto sul coronavirus

Infrangere le regole e produrre autocertificazioni false, comporta una pena pecuniaria di 206 euro o una pena detentiva fino a tre mesi. Pene più gravi, invece, per chi non rispetterà l’obbligo di quarantena (si parla di pazienti risultati positivi al Coronavirus): per loro si configura il reato di delitto colposo contro la salute pubblica.