Coronavirus, inutili allarmismi o pericolo reale?

Tra i cosiddetti “inutili allarmismi” e gli sciacalli dei supermercati e delle mascherine, c’è una via di mezzo, quella giusta da seguire. Ecco perché è inutile fare scorte ma è necessario chiudere scuole e limitare luoghi di aggregazione per evitare il diffondersi del Coronavirus

Come si preannunciava e come qualcuno, forse, voleva scongiurare sdrammatizzando, la situazione sta pian piano raggiungendo livelli piuttosto consistenti. I casi di Coronavirus in Italia, a causa di un paziente zero non ancora identificato, stanno aumentando di ora in ora. Le vittime salgono a quattro, tutte nel Nord Italia e tutte con precedenti patologie, ed il numero di contagiati aumenta di ora in ora. Ma, dati alla mano, quanto questo allarmismo è giustificato? Fino a che punto è giusto saccheggiare i supermercati o, al contrario, ignorare le direttive degli esperti e del ministero?

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Il punto della situazione è molto chiaro: il Covid-19 non è come una banale influenza stagionale. Come riportato dal Prof. Roberto Burioni, epidemiologo, in un articolo sulla piattaforta MedicalFacts, sul totale di casi accertati di Coronavirus, 26 sono in rianimazione. Si tratta di una percentuale vicina al 20%, che non è paragonabile a quella che si registra nei casi di influenza stagionale. Per questo motivo, è bene non sottovalutare e sottostimare ciò che viene riportato nel telegiornali, definendo qualsiasi notizia un “inutile allarmismo giornalistico”.

Il vero allarmismo è invece fatto dalle persone che, al contrario degli scettici e dei classici bastian contrario, esasperano la situazione a livelli dei migliori videogiochi a tema apocalisse. Ecco, quindi, che spuntano le prime foto di scaffali saccheggiati nei supermercati o, addirittura, di valigie da viaggio caricati con generi di prima necessità. Tutto questo non fa che generare panico anche in chi vive tranquillamente ed ecco che l’allarmismo si diffonde esattamente come il Coronavirus.

Dov’è la verità?

Il virus purtroppo si diffonde molto velocemente, è poco letale sebbene possa portare a serie complicanze del quadro clinico. Pare abbia un’incubazione di circa 7-9 giorni e pare si possa trasmettere anche nei giorni immediatamente precedenti all’insorgere dei sintomi. In questo breve lasso di tempo, un possibile portatore di Coronavirus inconsapevole, può contagiare centinaia di persone che, a loro volta, possono fare altrettanto. Ecco quindi che i provvedimenti presi in Lombardia e Veneto e che probabilmente verranno presi anche in altre regioni, non risultano eccessivi. L’unica arma, in questo momento, è bloccare il diffondersi del virus. Come? Chiudendo scuole, limitando eventi con un gran numero di persone, evitando spazi chiusi e affollati ma, tuttavia, continuare a condurre una vita normale senza paranoie. È consigliabile evitare di andare a cinema, a teatro, di frequentare luoghi affollati, ma è assolutamente superfluo svuotare i supermercati. Non c’è bisogno e non ce ne sarà bisogno.

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Sebbene il governo non possa paralizzare una nazione, sta alle coscienze di ognuno cercare di fare il possibile, seguendo le norme igieniche e di comportamento dettate dal Ministero, non per la paura di ammalarsi quanto per limitare al massimo i contagi e i danni perché, come ha citato sempre il Prof. Burioni durante un’intervista a Che tempo che fa, “Senza salute non ci sono diritti“. È bene ricordarlo.

Guido Isacco

Giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti-Sezione Campania. Appassionato di scienza, arte e attualità. Collaboratore presso ZON.it, per il quale cura principalmente la rubrica HealthZon.

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