Coronavirus: ecco le attività che possono restare aperte

Il Coronavirus ha reso necessario un nuovo decreto, l’ultimo in vigore da ieri 22 marzo 2020. Il nuovo DPCM riguarda il “chiudere tutto”. Ecco quali sono le attività che possono restare aperte

Il Coronavirus richiede interventi continui e immediati. Nel pieno dell’emergenza sanitaria, il “chiudere tutto” e quindi emulare il modello cinese, è la strategia adottata dal governo. In diretta nazionale, il Presidente del Consiglio ha comunicato agli italiani l’ennesima misura restrittiva. Non più soltanto restare a casa, ma anche interrompere almeno parzialmente la produzione in Italia.

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Ancora una stretta, ancora misure più stringenti, ma necessarie, anche a fronte dell’arrivo del picco. Il Coronavirus non lascia alternative, il premier Conte ha spiegato agli italiani che comunque saranno garantite le attività produttive essenziali. Vediamo insieme quali sono le attività che possono rimanere aperte.

L’ultimo decreto emesso contro il Coronavirus, riguarda circa 80 voci. Si tratta dei codici ateco delle attività commerciali e produttive che non si devono e non si possono fermare. Anzitutto supermercati e generi alimentari, Conte ha tenuto a precisare che la corsa ai carrelli è inutile e dannosa ai fini della quarantena. Possono continuare anche farmacie e parafarmacie e infatti nel decreto vengono elencati tutti i settori legati alla farmaceutica. Aperti anche i settori connessi all’agricoltura, all’alimentare e ad esigenze quotidiane.

Supermercati e farmacie

Nonostante queste attività si è detto più volte, non possano fermarsi, sono previste delle limitazioni orarie. Così come nella produzione, i cosiddetti impianti a ciclo continuo possono continuare, ma quelli di “fabbricazione di prodotti chimici” devono essenzialmente limitarsi alla produzione farmaceutica. Sempre relativamente ad un fine sanitario, è consentita anche la fabbricazione di gomma e plastica.

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Trasporti

I trasporti restano attivi in tutto il paese, sono invece vietati spostamenti personali via mezzi pubblici o privati, se non giustificati da comprovati motivi. Restano in funzione aerei, bus, treni e trasporto marittimo. L’utilizzo ai mezzi pubblici cui verrà sottoposta una riduzione di frequenza è anche essa legata a situazioni lavorative. Capitolo a parte riguarda il trasporto delle merci che continuerà ad essere garantito, senza alcun blocco.

Via libera ai servizi legali e di consulenza commerciale, questo per garantire scadenze fiscali ed altre eventuali esigenze personali. Aperte anche banche e studi notarili . Tuttavia gran parte di queste professioni possono e devono essere portate avanti attraverso il lavoro agile dello smart working.

Nessuno stop da Coronavirus, nemmeno alla riparazione di auto ed elettrodomestici. La scelta è infatti quella di garantire il corretto funzionamento dei mezzi privati di trasporto e al contempo eventuali problematiche domestiche e quotidiane. La riparazione riguarda anche quella da apparecchiature per le comunicazioni. 

Qualche dettaglio in più viene aggiunto sul capitolo lavoro domestico, infatti possono continuare a lavorare colf e badanti. Sono consentiti gli spostamenti legati a queste finalità lavorative, seppur ricondotte ai limiti della responsabilità personale. Possono rimanere aperte anche le strutture alberghiere, con la finalità di ospitare eventuali situazioni  di quarantena o di emergenza sanitaria.

Non cambia nulla per il sistema di informazione, possono restare aperte le edicole per garantire il diritto all’informazione.

 

 

 

Antonella Esposito

Sono specializzata in Comunicazione pubblica e d'impresa e laureata in Scienze della comunicazione. Animata da una forte passione per la scrittura critica. Seguo con interesse musica, cinema e teatro.

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